Un’occasione unica per immergersi nella storia e scoprire luoghi solitamente inaccessibili: torna Castelli Aperti 2025, l’evento organizzato dal Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli-Venezia Giulia. L’iniziativa, che si ripete con un doppio appuntamento in primavera e in autunno, offre la possibilità di visitare castelli pubblici e privati, esplorando antiche dimore, parchi secolari e affascinanti ruderi. Ecco quindi alcuni appuntamenti scelti dalla redazione.
Castel di Rubbia: tra storia e natura a Savogna d’Isonzo
Immerso nel verde tra i fiumi Isonzo e Vipacco, Castel Rubbia conserva il fascino delle sue origini medievali, nonostante i danni subiti durante la Prima Guerra Mondiale. Costruito tra il XV e il XVI secolo su precedenti strutture più antiche, il castello presenta una pianta quadrata con quattro torri angolari, di cui due risalenti al Seicento e una superstite della costruzione originale.
Appartenuto ai conti della Torre-Valsassina e successivamente ai Coronini, nel corso del tempo ha visto diversi passaggi di proprietà fino ai Bianchi di Casalanza, che lo restaurarono nel XIX secolo. Oggi, anche se parzialmente nascosto dalla vegetazione, il maniero continua a raccontare la sua lunga storia tra i resti della sua torre e il grande parco ottocentesco che lo circonda.
Castello di Valvasone: un viaggio tra affreschi e storia nobiliare
Situato nel cuore dell’omonimo borgo medievale, il Castello di Valvasone affonda le sue radici nel XIII secolo ed è stato il centro della vita nobiliare della famiglia di Valvasone, legata ai Cuccagna di Spilimbergo. Questo maniero ha vissuto assedi, incendi e terremoti, trasformandosi nel tempo in un raffinato palazzo rinascimentale. Tra i suoi tesori più preziosi spiccano un teatrino settecentesco perfettamente conservato, decorato con affreschi ispirati alle opere del poeta Erasmo di Valvasone, e una sala con dipinti del Trecento.
Nei piani superiori si trovano un oratorio barocco, saloni con soffitti lignei cinquecenteschi e decorazioni neoclassiche attribuite a Domenico Paghini. Un vero gioiello architettonico che porta i visitatori a immergersi nella vita aristocratica di un tempo.
Castello di Miramare: la residenza principesca di Massimiliano d’Austria
Affacciato sul Golfo di Trieste, il Castello di Miramare rappresenta una delle residenze più affascinanti del XIX secolo. Voluto dall’arciduca Massimiliano d’Austria, che ne seguì personalmente la costruzione e l’arredamento, il castello è un perfetto esempio dello stile eclettico ottocentesco, con richiami alle fortezze medievali.
Circondato da un parco di oltre 22 ettari, arricchito da piante rare, sculture e laghetti, Miramare custodisce al suo interno le eleganti sale di Massimiliano, tra cui la suggestiva saletta Novara, ispirata alla fregata su cui l’arciduca iniziò la sua carriera nella marina imperiale. Un luogo ricco di fascino, dove ogni dettaglio racconta il sogno romantico del suo illustre proprietario.
Castello di Attimis: i suggestivi ruderi di un passato glorioso
Tra i boschi delle Prealpi Giulie, il Castello di Attimis conserva il ricordo di una fortezza imponente, citata già nel 1106. Un tempo proprietà dei marchesi di Moosburg, passò poi sotto il controllo del Patriarcato di Aquileia, prima di diventare sede della potente famiglia Attems.
Nei secoli, il castello conobbe distruzioni e ricostruzioni, ma venne definitivamente abbandonato dopo il terremoto del 1511. Oggi i suoi ruderi medievali, conosciuti localmente come cjiscjeluz (“piccoli castelli”), offrono un’atmosfera suggestiva, tra torri in rovina e scorci panoramici che raccontano una storia di battaglie, assedi e potere.