SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO – BIBIONE. Una vasta operazione di controllo è stata messa in atto nella giornata di martedì 26 marzo 2024 a Bibione, frazione di San Michele al Tagliamento, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza e salute dei lavoratori nei cantieri. L’azione congiunta, che ha visto la partecipazione dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, del personale dell’Ispettorato del Lavoro – Area Metropolitana di Venezia e del Comando Compagnia Carabinieri di Portogruaro, ha portato a risultati significativi nella lotta contro l’illegalità nel settore edile.
Il bilancio dell’operazione: aziende sospese e lavoratori irregolari
Durante i controlli, effettuati su quindici cantieri, sono state individuate 22 aziende sotto la lente degli ispettori. Di queste, otto sono state sospese per gravi violazioni relative alla mancanza di adeguati sistemi di protezione per prevenire cadute nel vuoto, mettendo così a rischio la sicurezza dei lavoratori.
Oltre alla sospensione delle attività imprenditoriali irregolari, l’operazione ha portato alla luce la presenza di lavoratori in posizione non conforme: uno “in nero” e due con contratti di lavoro irregolari. Queste scoperte evidenziano la persistente problematica dello sfruttamento lavorativo e della non osservanza delle norme contrattuali, problemi che le autorità si impegnano a reprimere con determinazione.
Provvedimenti e sanzioni
Ai legali rappresentanti delle imprese trovate in violazione sono stati notificati provvedimenti di prescrizione, attraverso i quali è stato richiesto il ripristino della legalità nei cantieri. L’inasprimento delle misure, che prevede anche la possibile segnalazione alla Procura della Repubblica di Pordenone in caso di inadempienza, testimonia la fermezza delle autorità nel voler garantire ambienti di lavoro sicuri e regolamentati.
In aggiunta, l’operazione ha comportato la notifica di sanzioni pecuniarie per un importo totale di circa 250.000 euro, oltre alla diffida a regolarizzare immediatamente la posizione del lavoratore trovato “in nero”. Queste azioni si inseriscono in un più ampio contesto di lotta all’illegalità nel mondo del lavoro, dove la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle normative di sicurezza rappresentano priorità inderogabili.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni