Esistono concorsi pubblici facili da superare?
A questa domanda non si può rispondere con un frettoloso sì o con un drastico no, semmai con un più diplomatico e realistico “dipende”. Un concorso pubblico è un processo selettivo per assumere personale in un certo ente della Pubblica Amministrazione (PA). I posti disponibili sono sempre limitati e pertanto la selezione pubblica punta a far emergere i candidati migliori. Ciò detto, la preparazione individuale può davvero fare la differenza, a fronte delle specifiche prove scritte e orali di un determinato concorso. Il portale concorsipubblici.com raccoglie tutte le informazioni utili sulle modalità di accesso ai concorsi pubblici, su come e cosa studiare in relazione al settore della PA per il quale si concorre, oltre a proporre manuali e i quiz dedicati agli esami.
Esami concorsi pubblici: cosa valutano
Le prove dei concorsi pubblici verificano il livello di preparazione dei candidati sulle materie previste dall’esame stesso e indicate nel bando di concorso. Inoltre, somministrano test che appurino le capacità logiche dei candidati. Spesso questa tipologia di esame costituisce uno degli esami preselettivi, di quelli, cioè, che determinano l’accesso o meno dei candidati alle prove successive. I quiz di logica riguardano la logica verbale (ragionamento verbale, frasi da completare, comprensione testuale, significati lessicali, associazioni di parole,…); la logica matematica (aritmetica, algebra, equazioni simboliche, percentuali e probabilità,…); la logica deduttiva, ovvero i rapporti tra grandezze, relazioni d’ordine, negazioni, insiemi, sillogismi, deduzioni semplici,…).
Cosa rende un concorso più semplice di un altro?
Fermo restando quanto finora esposto, un concorso (almeno “sulla carta”) può essere considerato più semplice di un altro nel momento in cui ha molti più posti di lavoro disponibili da assegnare, quindi un maggior numero di candidati da assumere. Un concorso può essere potenzialmente più accessibile di altri per i requisiti richiesti ai candidati: vi sono concorsi ai quali possono partecipare più o meno tutti, altri che prevedono un certo percorso di studi, abilitazioni, specializzazioni, ecc. Nella prima categoria è possibile far rientrare i concorsi pubblici per volontari delle Forze Armate, quelli per entrare nella Polizia di Stato a ordinamento civile e militare, i concorsi per collaboratori scolastici. In linea di massima questi concorsi possono essere considerati più facili di altri in quanto richiedono requisiti meno restrittivi per accedervi.
Concorsi articolo 16 legge 26 del 1987
Tra i concorsi teoricamente più fattibili è possibile includere anche quelli normati dall’articolo 16 della legge n. 26 del 1987. Si tratta di concorsi per disoccupati che hanno depositato una specifica dichiarazione di disponibilità lavorativa immediata presso il Centro per l’impiego di riferimento. Per parteciparvi è sufficiente possedere la licenza media o aver conseguito il titolo di studio minimo richiesto. In genere questi concorsi contemplano prove di idoneità che verifichino se il candidato è in grado di svolgere le mansioni previste dal ruolo. A stilare le graduatorie finali saranno poi i Centri per l’impiego, tenuto conto anche di altri criteri di valutazione (per esempio il livello di Isee dei candidati).