Il Torino ha già fatto capire a tutti che, quest’anno, non vestirà il semplice ruolo di sparring partner. Si parla infatti di una squadra che incarna già lo spirito del suo nuovo allenatore: semplice, con un gioco palla a terra, votato alle ripartenze ma non difensivista. Inoltre, il mister ha saputo cogliere sin da subito le caratteristiche della squadra che Cairo gli ha messo a disposizione, esaltandole senza snaturarle, dunque senza provare esperimenti strani o particolari.
Il nuovo Torino di Paolo Vanoli
Nessuno si sarebbe mai aspettato un esordio del genere, per certi versi dolceamaro, considerando che a pochi minuti dalla fine il Toro era avanti di 2 reti a San Siro. Una situazione inaspettata, non prevista nemmeno dai siti di scommesse sportive online, che davano il Milan ampiamente favorito. I gol di Morata e di Okafor hanno riportato Vanoli con i piedi per terra, ma la prestazione del suo Torino è stata splendida nella sua semplicità: di fatto, l’ABC del calcio scritto nero su bianco.
D’altronde si parla di un allenatore non nuovo alle imprese, come dimostrato anche sulla panchina del Venezia, che Vanoli è riuscito a portare fino in Serie A passando dall’inferno dei play off. Anche la storia professionale del nuovo tecnico granata conferma le sue grandi conoscenze, dovute ad esempio all’esperienza in FIGC e al ruolo di vice Ventura in nazionale. Inoltre, Vanoli ha avuto anche la possibilità di assistere Antonio Conte all’epoca dell’Inter e del Chelsea, e di apprendere così i segreti di uno dei migliori allenatori italiani degli ultimi anni.
Come giocherà il Torino di Vanoli?
Salvo cambiamenti o ripensamenti che non dovrebbero arrivare, il Torino di Vanoli giocherà con il modulo in assoluto più caro al mister, già testato con successo contro il Milan alla prima di campionato: il 3-5-2, ovvero il sistema di gioco che ha permesso a Vanoli di stupire in Serie B e di conquistare la promozione con il suo Venezia lo scorso anno. Vanoli è stato scelto da Cairo anche per questo, considerando che l’ex allenatore Juric aveva plasmato il Torino proprio nel segno del 3-5-2.
Un cambiamento sulla panchina, dunque, che è arrivato con la volontà di garantire una certa continuità tattica alla squadra. All’occorrenza, è probabile che Vanoli testerà anche il 3-4-3, soprattutto nelle partite dove si renderà necessario spingere di più e mettere in campo un assetto maggiormente offensivo. In altre parole, Paolo Vanoli non è un allenatore che ama fossilizzarsi su determinate scelte, ma che è anche pronto a cambiarle, in caso di necessità. In fondo, il Torino dovrà gioco forza adattarsi costantemente alle sue avversarie, come accade con tutte le squadre di media classifica in Serie A.
Gli 11 titolari per Paolo Vanoli
La situazione può cambiare in fretta, come dimostrato dalla cessione del fortissimo terzino Bellanova all’Atalanta per 25 milioni. Ma Vanoli attualmente ha un 11 titolare preferito, come detto già provato sul campo con successo. A parte Bellanova, che verrà rimpiazzato da Pedersen, il Torino verrà spesso schierato con Milinkovic-Savic tra i pali, Coco, Masina e Vojvoda in difesa, Lazaro, Ilic, Linetty e Ricci a centrocampo, Zapata e Sanabria in attacco.