Ieri sera, intorno alle 20:00, è giunta al termine l’angosciante attesa per i familiari del sessantottenne appassionato di funghi, che si era smarrito nel suggestivo ma insidioso conoide Grave di Gere. Quest’area, nota per il suo paesaggio quasi lunare fatto di ghiaie e continui saliscendi, può facilmente disorientare anche i più esperti.
Momenti di incertezza nel paesaggio lunare
L’escursionista, invece di dirigersi a ovest verso il parcheggio dell’auto, ha erroneamente preso la direzione est, risalendo le ghiaie. Con l’approssimarsi della sera, non vedendo più la strada, ha avvistato un ricovero in lontananza. Grazie al suo intuito, si è rifugiato all’interno, cercando riparo e sicurezza per la notte.
Il tempestivo intervento dei soccorritori
I membri della stazione Valcellina del Soccorso Alpino hanno giocato un ruolo fondamentale nel ritrovamento dell’uomo. Nonostante le difficoltà del terreno che hanno permesso di avanzare solo parzialmente in jeep, la vista di una luce all’interno del ricovero ha riacceso le speranze. Avvicinandosi, hanno trovato l’uomo, stanco ma in buone condizioni.
Il ritorno a casa
Dopo aver verificato il suo stato di salute e averlo rassicurato, i soccorritori hanno accompagnato l’uomo a Claut, dove una commossa riunione con i familiari ha messo fine a questa avventura. La comunità di Claut ha espresso grande sollievo e gratitudine verso i soccorritori per la loro prontezza e professionalità.
Il ritorno al sicuro del cercatore di funghi è un promemoria della bellezza ma anche dei pericoli della natura, e sottolinea l’importanza di una buona preparazione e conoscenza del territorio prima di avventurarsi in escursioni.