Nell’arco degli ultimi due mesi, gli ispettori hanno passato al setaccio 8 cantieri edili, scoprendo che la maggior parte di essi, precisamente 6, non rispettava le normative vigenti. Dall’analisi di 25 lavoratori, è emerso che uno di essi era impiegato in modo irregolare, comunemente definito “lavoro in nero“. Le sanzioni comminate hanno raggiunto la considerevole cifra di oltre 200.000 euro, portando alla sospensione di 6 cantieri per gravi mancanze nella sicurezza.
Pellestrina: sicurezza compromessa
Il caso di Pellestrina è emblematico: tre cantieri sono stati fermati e sanzioni per un totale di 100.000 euro sono state irrogate. La causa principale è stata la mancata installazione di dispositivi di sicurezza, quali protezioni contro le cadute dall’alto e la scoperta di un lavoratore non in regola con i requisiti di legge.
Mestre: mancanza di ancoraggi e parapetti
Passando a Mestre, si registra la sospensione di un cantiere dove il rischio per i lavoratori era accentuato dalla mancanza di ancoraggi e parapetti, dispositivi essenziali per la sicurezza sul ponteggio. Le sanzioni si attestano intorno ai 45.000 euro.
Cavarzere: sicurezza trascurata
A Cavarzere, l’attenzione si è concentrata su due cantieri. Le violazioni in termini di sicurezza hanno comportato sanzioni che si aggirano sui 30.000 euro.
Chioggia: impalcature inadeguate
Infine, a Chioggia, l’assenza di impalcature adeguate nei lavori in quota ha causato la sospensione di due cantieri e sanzioni per circa 40.000 euro.
Questi controlli evidenziano un quadro di non trascurabile criticità nel settore dell’edilizia, con una percentuale allarmante di cantieri non conformi alle normative sulla sicurezza e l’impiego dei lavoratori. Tali operazioni di controllo sottolineano l’importanza di un impegno costante per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché la necessità di un inquadramento lavorativo trasparente e regolare.
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