La maggioranza divisa sul canone Rai e la sconfitta in Commissione bilancio al Senato sul dl fisco
La maggioranza si è divisa sull’emendamento Bergesio (Lega) che proponeva la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, respinto con 12 voti contrari e 10 favorevoli. Forza Italia ha votato insieme alle opposizioni.
Forza Italia
Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Non sosterremo il taglio del canone Rai, ma non c’è alcuna crisi o caso all’interno del governo. Per un caffè al mese dobbiamo dare alla Rai 400 milioni di euro dei contribuenti, una somma che sarebbe meglio investire in pensioni, sanità e tagli fiscali”, ha spiegato il ministro degli Esteri.
Il capogruppo azzurro di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha confermato: “Continueremo a opporci alla proposta di riduzione del canone avanzata dalla Lega. Il canone è una garanzia di autonomia per il servizio pubblico e una riduzione di 20 euro l’anno non porterà benefici tangibili ai cittadini. Bisogna fare bene i conti”, ha sottolineato Gasparri.
Salvini
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ha commentato: “Stiamo lavorando per ridurre le tasse e il canone Rai è uno degli obiettivi. Abbassare il costo della televisione pubblica è sempre stato un obiettivo del centrodestra. Se Forza Italia non vuole ridurre il canone Rai, lavoreremo su altri fronti per alleggerire il carico fiscale degli italiani”, ha dichiarato Salvini.