VICENZA – Laika, una femmina simil pastore scozzese adottata dall’E.N.P.A. di Vicenza, è stata vittima di una delle trappole più crudeli usate dai bracconieri: il laccio d’acciaio. Dopo essersi allontanata dalla sua nuova casa a Monteviale, la cagnolina si è spostata verso Sovizzo, dove è stata monitorata dalle volontarie e dalle guardie zoofile attraverso fototrappole sui punti cibo. Ma, due settimane fa, è apparsa in condizioni disperate, con un laccio che le aveva penetrato la carne per tre centimetri.
L’intervento delle guardie zoofile: il salvataggio di Laika
Il cinovigile intervenuto ha liberato Laika con grande difficoltà. La cagna è stata poi affidata alle cure veterinarie e sottoposta a un lungo recupero sotto la supervisione dell’E.N.P.A. La sofferenza che ha subito evidenzia la crudeltà di queste trappole, che, più l’animale si divincola, più si stringono, portando a una morte lenta e dolorosa.
Bracconaggio domestico: la denuncia al 49enne di Sovizzo
Il 24 novembre, dopo una serie di indagini, le Guardie Zoofile hanno identificato il responsabile: un 49enne di Sovizzo che ha confessato di aver posizionato il laccio per catturare Laika, accusandola di avergli rubato delle galline. L’uomo è stato denunciato alla Procura di Vicenza per maltrattamento di animali e per violazione della legge che vieta l’uso di trappole.
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