BIBIONE. La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Giuseppe Morsanuto, noto consulente finanziario, ha avuto un epilogo sorprendente. Dopo oltre due anni e mezzo di indagini, il decreto di archiviazione del 28 febbraio 2024 ha sancito la chiusura definitiva del caso, con un rimodulazione delle accuse iniziali che gli avvocati Sara Frattolin e Angela Grego hanno definito questa mattina in conferenza stampa «inesistenti».
Dall’accusa di mafia all’archiviazione
Inizialmente, «il caso di Morsanuto era stato trattato con estrema gravità, con accuse di associazione mafiosa e di condotta criminale di alto profilo» – hanno riferito i legali. Tuttavia, la nuova direzione delle indagini, sotto la supervisione del procuratore Federico Frezza, ha portato a una revisione completa dei capi di imputazione. Frezza, subentrato al procuratore precedente, ha concluso che le accuse di aggravante mafiosa erano infondate. Il 28 febbraio, la Procura di Pordenone ha richiesto l’archiviazione del caso, e non ci sono state opposizioni alla richiesta, così come previsto per legge entro 30 giorni.
Il racconto della detenzione: dall’arresto al carcere
Morsanuto ha descritto il momento del suo arresto come un’esperienza traumatica e surreale. «Mi sono trovato davanti a forze di polizia, anche con elicotteri, a Bibione» ha raccontato, «quando all’alba sono venuti ad arrestarmi. Era un’operazione imponente e sorprendente, che ha sconvolto non solo me, ma anche i miei figli adolescenti, che erano incredibilmente scioccati, e mia madre anziana, che non poteva credere a quello che stava accadendo».
L’arresto ha avuto un impatto devastante su tutta la famiglia di Morsanuto. «La comunità di Bibione è rimasta sotto shock», ha aggiunto, evidenziando quanto l’azione sia stata sproporzionata rispetto alla gravità delle accuse. L’ingresso in carcere ha portato con sé ulteriori difficoltà: «Durante la mia detenzione a Venezia, ero in una cella di massima sicurezza con solo un minuto al giorno di telefonate e un’ora di aria all’aperto. Non potevo vedere nessuno, nemmeno il contatto con i legali. Non lo auguro a nessuno» ha dichiarato con emozione. Il periodo di isolamento ha avuto un effetto psicologico molto pesante.
Un momento di lacrime
Durante la conferenza stampa di questa mattina, in cui è stato annunciato l’esito dell’archiviazione, Morsanuto non è riuscito a trattenere le lacrime. La sua voce tremava mentre ricordava il periodo difficile passato e il supporto che ha ricevuto. «Non posso dimenticare quei momenti difficili» ha detto con voce rotta. Tuttavia, ha anche espresso un sincero ringraziamento a chi gli è stato vicino. «Sono profondamente grato alla mia famiglia, ai miei amici e ai miei ex colleghi che mi hanno sostenuto in questo lungo e tortuoso percorso. La loro solidarietà è stata fondamentale per superare questi momenti bui».
La ripresa e la gratitudine per il supporto ricevuto
«Ora è tempo di guardare avanti e riprendere la mia vita e la mia carriera» ha affermato, con un segno di ottimismo. L’archiviazione del caso rappresenta non solo la conclusione di una lunga battaglia legale ma anche un nuovo inizio per Morsanuto e la sua famiglia.
L’importanza del lavoro dei legali e il sostegno della comunità
La conclusione di questo caso ha avuto un impatto significativo su Giuseppe Morsanuto e sulla sua famiglia. Dopo essere stato ingiustamente accusato e detenuto, Morsanuto ha espresso profonda soddisfazione per la risoluzione della questione e ha elogiato pubblicamente il lavoro dei suoi legali, Sara Frattolin e Angela Grego. Questi due avvocati hanno giocato un ruolo importante nel portare alla luce la verità e nel garantire che Morsanuto ottenesse giustizia.
Numerose manifestazioni di solidarietà sono arrivate da amici, familiari e anche dal sindaco di San Michele al Tagliamento Maurutto – ha raccontato -, che ha inviato una lettera di vicinanza e di conferma del valore personale di Morsanuto.
Dalla detenzione all’attività professionale
Durante il periodo di detenzione, Morsanuto aveva subito un isolamento severo nella cella del carcere di Venezia, monitorato da tre psicologi dal 15 settembre al 7 ottobre 2021. Sebbene la sua attività di consulente finanziario fosse sospesa, potrebbe riprendere il lavoro con una nuova società entro la fine dell’anno, ha riferito poco fa in conferenza stampa.
Possibile richiesta di risarcimento
Con la chiusura definitiva del caso, Morsanuto e il suo team legale stanno valutando la possibilità di richiedere un risarcimento allo Stato per i danni subiti a causa delle accuse infondate. Tale richiesta potrebbe aprire un nuovo capitolo legale, ma per ora l’attenzione è focalizzata sulla ripresa della vita e delle attività professionali di Morsanuto.