Il made in Italy, come ben si sa, è un’eccellenza a livello mondiale. Esistono dei casi specifici in cui singoli prodotti, richiesti al loro stato naturale, sono in grado di attrarre, da soli, l’interesse di un gran numero di appassionati in tutto il mondo, diventando protagonisti di giri d’affari di milioni di euro.
Questo è il caso del bergamotto coltivato in Calabria sulla costa jonica. Se si prende in considerazione anche tutto il volume di prodotto sottoposto a trasformazione all’estero, si arriva a un fatturato complessivo che sfiora i 150 miliardi di euro.
Entrando nel vivo di questi numeri, è bene ricordare che il peso più rilevante nell’ambito del giro d’affari è dato dall’industria profumiera.
Il bergamotto: alla scoperta dell’agrume più costoso al mondo
Utilizzato, nell’ambito della pasticceria, un altro settore in cui gli italiani fanno scuola su scala mondiale, solo da alcuni maestri che operano ad altissimi livelli, il bergamotto è un frutto apprezzatissimo anche nella preparazione di piatti salati e di prodotti consumati ogni giorno per coniugare gusto e benessere.
Giusto per citarne uno, ricordiamo il succo di bergamotto, considerato un elisir di salute grazie al suo contributo nella regolazione dei livelli di colesterolo e nell’ottimizzazione della salute cardiovascolare (alla base di tutto, deve esserci ovviamente un’attenzione completa alla qualità dell’alimentazione e al movimento fisico).
In questo particolare periodo, quando si parla del bergamotto è centrale un obiettivo: il fatto di conferire a questo agrume un marchio di tutela almeno a livello nazionale.
Una storia iniziata in Francia
La storia del successo del bergamotto ha avuto inizio in Francia quando, nei secoli passati, questo agrume ha cominciato a essere valorizzato come ingrediente per l’acqua di colonia a partire dal XIX secolo.
In questo periodo, ha iniziato a essere usato anche nell’ambito della preparazione dei te tipici inglesi.
Interessante da notare è il cambiamento degli ultimi cinque lustri, nel corso dei quali è stato possibile apprezzare una crescita del suo impiego come ingrediente dei liquori.
Questi prodotti sono una delle eccellenze calabresi più richieste all’estero e dai turisti internazionali che visitano la Regione.
Le prospettive future
In attesa che si concretizzi la creazione di un marchio di tutela ufficiale, le prospettive sul successo del bergamotto sono a dir poco rosee.
I coltivatori che hanno dato respiro internazionale al proprio business stanno puntando molto, giusto per citare un esempio, sul mercato tedesco, un contesto dove la richiesta di questo agrume sta diventando particolarmente rilevante soprattutto quando si parla del mondo del food.
Il ruolo fondamentale della scienza
Il successo del bergamotto è molto particolare in quanto, a differenza di altri alimenti di origine vegetale, tutto è partito dall’interesse della scienza e dalla scoperta di un profilo nutrizionale a dir poco speciale.
Grazie alla ricerca, è possibile parlare, a ragione, del bergamotto come di un vero e proprio alimento funzionale.
Tra le sue caratteristiche è possibile citare la presenza di oltre 300 polifenoli, ma anche la ricchezza in vitamina C.
La ricerca scientifica ha permesso di mettere nero su bianco proprietà già citate nelle righe precedenti, tra le quali è possibile chiamare in causa il ruolo nella riduzione dei livelli di colesterolo LDL e dei trigliceridi.
In generale, il bergamotto è in grado di contribuire alla riduzione dell’infiammazione sistemica cronica, il punto di riferimento per l’insorgenza di numerose patologie (ricordiamo ancora una volta che, per parlare di prevenzione, è necessario chiamare in causa un focus complessivo su uno stile di vita di qualità).
Utilizzato, in cucina, nella sua versione più matura – quando si ha a che fare in maniera specifica con la marinatura, si tende a impiegare il succo – il bergamotto è davvero un esempio di come l’eccellenza italiana, risultato anche di un territorio di crescita particolarmente favorevole, possa essere declinata in numerose delizie.