Attacco informatico ai siti istituzionali: i dettagli dell’azione hacker
Nell’ambito degli attacchi informatici ai siti istituzionali, non si sono verificati danni ma si sono riscontrati malfunzionamenti e disservizi di breve durata. Secondo Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, tali attacchi Ddos, nonostante le rivendicazioni, producono pochi risultati. L’attacco è stato rivendicato dal collettivo filorusso ‘NoName057(16)’ subito dopo la visita in Italia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Gabrielli ha dichiarato che l’attacco è avvenuto tra la notte precedente e la mattina successiva, attribuendolo alla nota ‘crew No name’ che solitamente annuncia le proprie azioni su canali Telegram.
Indagini in corso sulla ‘crew No Name’
Gabrielli ha confermato che sono in corso indagini su ‘No Name’ in tutta Europa e che si tratta di una comunità di persone coinvolte in queste attività. Ha sottolineato che l’efficacia nella risposta agli attacchi sta nella capacità di attivare sistemi di sicurezza anti Ddos. Alcune strutture riescono a proteggere i propri siti senza interruzioni, altre necessitano di pochi minuti per attivare i sistemi di difesa. L’obiettivo di tali attacchi è spesso dimostrativo, mirando a ottenere visibilità mediatica in un contesto di ‘hacktivismo’.
Efficienza dei sistemi di protezione informatica
Infine, Gabrielli ha sottolineato che i sistemi di protezione hanno funzionato correttamente e che l’attacco è stato intercettato grazie al monitoraggio attento del Cnaipic e all’intervento tempestivo con misure di mitigazione. L’attività di supporto è stata svolta anche dal Csirt dell’Acn. Queste strutture sono costantemente attive per proteggere l’ecosistema cibernetico italiano.
(di Giorgia Sodaro)