Luca Zaia torna in diretta alle 12.30 oggi, lunedì 15 marzo, per gli ultimi aggiornamento sull’emergenza coronavirus in Veneto.
«L’incidenza dei positivi sui tamponi fatti è del 7,17%; sarà anche un numero un po’ sballato della domenica, ma è chiaro che si sta crescendo. Ricoverati totali 1.614, +41 nelle ultime 24 ore; di questi in terapia intensiva 202».
«Stiamo vivendo un momento tragico e difficile. Magari in Veneto non si percepisce perché la pressione ospedaliera da noi cresce, ma è ancora sostenibile. Altre regioni invece, anche vicino a noi, sono in grave difficoltà. Vi ricordo comunque che ad oggi ci sono quasi metà delle terapie intensive occupate»
«Le misure che ci sono state date da oggi ci portano a fare ulteriori sacrifici; penso alle famiglie con i bambini a casa, ma sono tragiche anche per le imprese. Magari dico delle ovvietà, ma vedo che qualcuno è duro a capire. La zona rossa arriva in virtù di una legge nazionale, ispirata come parametri dal Comitato tecnico scientifico. C’è chi dice “non siamo andati in zona rossa a dicembre e avevamo più pressione ospedaliera”; vero, ma in quel periodo è nato un dibattito che poi ha portato a modificare i parametri per quanto riguarda Rt e incidenza. Quanto dura la zona rossa? La legge prevede che sia almeno di due settimane. Io spero sia solo di due settimane»
«La scuola dipende dalla pubblica istruzione non da noi. Ai cittadini bisogna raccontare la verità. E i cittadini veneti bisogna dire che non ci siamo battuti per l’ingresso dei congedi parentali nel nuovo decreto del governo».
«Siamo in uno scenario di guerra dove il virus avanza e sta picchiando ma non è vero che gli ospedali si riempiono perché non ci sono le cure territoriali. Il rischio è la saturazione degli ospedali. Non è rispettabile la posizione di chi dice che il virus non esiste»
BLOCCATO UN ALTRO LOTTO ASTRAZENECA IN VENETO
«La Procura di Biella ha inviato i Nas e ha bloccato in via precauzionale un altro lotto di AstraZeneca (ABV5811) dopo quanto successo in Piemonte. Il blocco riguarda non solo il Veneto, ma tutta Italia. Capite che è un altro duro colpo. È una scelta in via precauzionale, ma bisogna chiarirlo velocemente. C’è paura ora nelle vaccinazioni».
Il lotto Veneto bloccato era di 41.300 dosi, di queste ne sono state utilizzate 20.952; sono quindi bloccate 20.348 dosi. Come confermato dall’assessore Lanzarin le dosi sono state distribuite in tutte le Ulss del Veneto, fatta eccezione per l’Ulss 1 Dolomiti e l’Ulss 9 Scaligera.