L’appello da Mestre: una mobilitazione contro gli infortuni
Dalla regione del Veneto, oltre trecento tra delegati, rappresentanti per la sicurezza e sindacalisti si sono recati oggi a Roma per partecipare all’Assemblea nazionale di Cisl. L’obiettivo è stato quello di sollecitare l’adozione di una strategia nazionale che ponga fine alla tragica sequenza di morti e infortuni sul lavoro. L’evento fa parte della campagna “Fermiamo la scia di sangue”, promossa da Cisl per sensibilizzare su una problematica che continua a mietere vittime in ambito lavorativo.
Mestre al centro dell’attenzione dopo recenti tragedie
La necessità di un rinnovato impegno in tema di sicurezza emerge con forza dalle parole di Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto. Recentemente, la comunità di Mestre è stata scossa dal decesso di un lavoratore e da un grave incidente alla centrale idroelettrica di Suviana, che ha visto tra le vittime anche un padovano. Questi eventi tragici rafforzano la richiesta di una svolta decisiva e di un coinvolgimento attivo di sindacati e imprese nella promozione di una cultura della prevenzione.
Le misure del decreto legge 19 e le prossime tappe della mobilitazione
Il dialogo tra Cisl e il Governo ha già portato a nuove misure legislative attraverso il decreto legge 19, che introduce sanzioni più severe e promuove la prevenzione del lavoro irregolare. Nonostante questi progressi, Refosco sottolinea che il cammino verso una vera sicurezza è ancora lungo. La mobilitazione sindacale continuerà con un appuntamento il 19 aprile a Padova, rivolto alle regioni del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Un appello al Parlamento per rafforzare la sicurezza sul lavoro
L’assemblea di Cisl si rivolge ora al Parlamento, chiedendo un impegno maggiore per migliorare la normativa vigente. L’obiettivo è non solo rafforzare le sanzioni ma anche promuovere investimenti e riforme che possano migliorare le condizioni di lavoro e garantire un futuro più sicuro per tutti i lavoratori italiani.
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