Fiaccati dal boom degli affitti, dalle tasse, dallโinsufficiente ricambio generazionale, dalla contrazione del volume dโaffari provocato dalla storica concorrenza della grande distribuzione e, da qualche anno, anche dal commercio elettronico, gli artigiani stanno diminuendo.
Anche in Friuli Venezia Giulia (FVG), negli ultimi 10 anni il numero dei titolari, dei soci e dei collaboratori artigiani iscritti allโInps รจ crollato di 4.548 unitร (-11,4 per cento).
La media nazionale รจ stata del -15,1 per cento. Eโ una contrazione che sta colpendo, in particolar modo, lโartigianato tradizionale, quello che con la sua presenza, storia e cultura ha contrassegnato, sino a qualche decennio fa, anche tantissime vie di cittร e paesi ubicati in Friuli e nella Venezia Giulia. A dirlo รจ lโUfficio studi della CGIA.
- Male Gorizia e Pordenone
Tra le province della regione piรน a est del Paese, la situazione piรน critica si รจ verificata a Gorizia che in 10 anni ha visto diminuire la platea degli artigiani di 583 unitร (-16,4 per cento). Seguono Pordenone con una contrazione di 1.468 unitร (-13,1 per cento), Udine con -2.414 unitร (-12,2 per cento) e, infine, Trieste con -83 (-1,5 per cento).
- Con saracinesche abbassate cittร piรน insicure
Basta osservare con attenzione i quartieri di periferia e i centri storici per accorgersi che sono tantissime le insegne che sono state rimosse e altrettante sono le vetrine non piรน allestite, perennemente sporche e con le saracinesche abbassate. Sono un segnale inequivocabile del peggioramento della qualitร della vita di molte realtร urbane. Le cittร , infatti, non sono costituite solo da piazze, monumenti, palazzi e nastri dโasfalto, ma, anche, da luoghi di scambio dove le persone si incontrano anche per fare solo due chiacchere. Queste micro attivitร conservano lโidentitร di una comunitร e sono uno straordinario presidio in grado di rafforzare la coesione sociale di un territorio. Insomma, con meno botteghe e negozi di vicinato, diminuiscono i luoghi di socializzazione a dimensione dโuomo e tutto si ingrigisce, rendendo meno vivibili e piรน insicure le zone urbane che subiscono queste chiusure, penalizzando soprattutto gli anziani. Non disponendo dellโauto e senza botteghe sottocasa, per molti di loro fare la spesa รจ diventato un grosso problema.
- Tanti mestieri a rischio estinzione
Sono molti i mestieri artigiani in via di estinzione e le cause che hanno provocato questa situazione sono molteplici: innanzitutto sono cambiati i comportamenti dโacquisto dei consumatori, dopodichรฉ le nuove tecnologie hanno spinto fuori mercato tante attivitร manuali e la cultura dellโusa e getta ha avuto il sopravvento su tutte le altre, penalizzando, in particolar modo, coloro che del riuso e della riparazione di oggetti e attrezzature ne avevano fatto una professione. In sintesi, segnala lโUfficio studi della CGIA, i mestieri artigiani tradizionali in declino sono:
- autoriparatori (verniciatori, battilamiera, meccanici, etc.);
- calzolai;
- corniciai;
- fabbri;
- falegnami;
- fotografi;
- impagliatori;
- lattonieri;
- lavasecco;
- materassai;
- orafi;
- orologiai;
- pellettieri;
- restauratori;
- ricamatrici;
- riparatori di elettrodomestici;
- sarti;
- stuccatori;
- tappezzieri;
- tipografi;
- vetrai.
Per contro, invece, i settori artigiani che stanno vivendo una fase di espansione importante sono quelli delle aree appartenenti al benessere e allโinformatica. Nel primo, ad esempio, si continua a registrare un forte aumento degli acconciatori, degli estetisti, dei massaggiatori e dei tatuatori. Nel secondo, invece, sono in decisa espansione i sistemisti, gli addetti al web marketing, i video maker e gli esperti in social media. Purtroppo, lโaumento di queste attivitร รจ insufficiente a compensare il numero delle chiusure presenti nellโartigianato storico, con il risultato che la platea degli artigiani รจ in costante diminuzione.
- Lโartigianato va tutelato, lo prevede lโArt. 45 della Costituzione
Secondo lโUfficio studi della CGIA, non รจ da escludere che per evitare la desertificazione delle botteghe in atto soprattutto nei centri storici, fra qualche decennio lo Stato dovrร sostenere con finanziamenti diretti coloro che vorranno aprire una attivitร artigianale o commerciale. Altrimenti sarร molto difficile che qualcuno avvii una piccola realtร spontaneamente. Prima di arrivare a questo punto di non ritorno, lโartigianato andrebbe tutelato, cosรฌ come previsto dallโArticolo 45 della Costituzione. Qualche iniziativa interessante รจ stata sperimentata durante il Covid. Molti comuni, ad esempio, si sono fatti carico dei costi per la consegna a domicilio dei prodotti acquistati nei piccoli negozi. Piรน in generale, comunque, andrebbero azzerate per queste attivitร di prossimitร le tasse locali (Imu, Canone patrimoniale unico, Tari, Irpef, etc.) e attivati a livello comunale dei tavoli di concertazione, tra le associazioni di rappresentanza dei proprietari e degli artigiani, con lโobbiettivo di trovare degli accordi che garantiscano ai locatori che aderiscono allโiniziativa la possibilitร di beneficiare di una serie di agevolazioni economiche che in parte andrebbero โriversateโ sul locatario, abbattendogli il canone dโaffitto. Per fare tutto questo, ovviamente, lo Stato centrale dovrebbe ogni anno trasferire ai Comuni le risorse necessarie per coprire le spese in capo a questi ultimi.
Numero imprenditori artigiani presenti nel Paese per regione
(include i titolari, i soci e i collaboratori)
Classifica | Regioni | 2012 | 2021 | Var. 2021/2012 | |
1 | Abruzzo | 43.766 | 34.105 | -9.661 | -22,1% |
2 | Piemonte | 178.528 | 144.701 | -33.827 | -18,9% |
3 | Marche | 72.077 | 58.651 | -13.426 | -18,6% |
4 | Molise | 9.290 | 7.619 | -1.671 | -18,0% |
5 | Toscana | 159.735 | 131.836 | -27.899 | -17,5% |
6 | Veneto | 195.910 | 162.358 | -33.552 | -17,1% |
7 | Umbria | 32.280 | 26.780 | -5.500 | -17,0% |
8 | Valle d’Aosta | 5.475 | 4.563 | -912 | -16,7% |
9 | Emilia Romagna | 196.680 | 163.956 | -32.724 | -16,6% |
10 | Lombardia | 345.383 | 292.408 | -52.975 | -15,3% |
11 | Sardegna | 47.773 | 40.448 | -7.325 | -15,3% |
12 | Basilicata | 14.061 | 12.065 | -1.996 | -14,2% |
13 | Puglia | 93.432 | 81.441 | -11.991 | -12,8% |
14 | Liguria | 59.013 | 51.903 | -7.110 | -12,0% |
15 | Sicilia | 93.865 | 82.557 | -11.308 | -12,0% |
16 | Friuli Venezia Giulia | 40.037 | 35.489 | -4.548 | -11,4% |
17 | Calabria | 40.310 | 35.835 | -4.475 | -11,1% |
18 | Lazio | 121.004 | 108.723 | -12.281 | -10,1% |
19 | Trentino Alto Adige | 34.650 | 32.056 | -2.594 | -7,5% |
20 | Campania | 83.635 | 77.485 | -6.150 | -7,4% |
ITALIA | 1.866.904 | 1.584.979 | -281.925 | -15,1% | |
Nord ovest | 588.399 | 493.575 | -94.824 | -16,1% | |
Nord est | 467.277 | 393.859 | -73.418 | -15,7% | |
Centro | 385.096 | 325.990 | -59.106 | -15,3% | |
Mezzogiorno | 426.132 | 371.555 | -54.577 | -12,8% | |
ITALIA | 1.866.904 | 1.584.979 | -281.925 | -15,1% |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Inps
Numero imprenditori artigiani presenti nelle province del Friuli Venezia Giulia
(include i titolari, i soci e i collaboratori)
Classifica | Province | 2012 | 2021 | Var. ass.2021/2012 | Var.%2021/2012 |
48 | Gorizia | 3.549 | 2.966 | -583 | -16,4 |
80 | Pordenone | 11.171 | 9.703 | -1.468 | -13,1 |
86 | Udine | 19.802 | 17.388 | -2.414 | -12,2 |
102 | Trieste | 5.515 | 5.432 | -83 | -1,5 |
16 | Friuli Venezia Giulia | 40.037 | 35.489 | -4.548 | -11,4 |
ITALIA | 1.866.904 | 1.584.979 | -281.925 | -15,1% |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Inps
Numero imprenditori artigiani presenti nelle province del Friuli Venezia Giulia
(include i titolari, i soci e i collaboratori)
Friuli | |||||
Venezia | |||||
Anno | Gorizia | Pordenone | Trieste | Udine | Giulia |
2012 | 3.549 | 11.171 | 5.515 | 19.802 | 40.037 |
2013 | 3.471 | 10.958 | 5.456 | 19.453 | 39.338 |
2014 | 3.411 | 10.813 | 5.447 | 19.235 | 38.906 |
2015 | 3.386 | 10.536 | 5.416 | 18.928 | 38.266 |
2016 | 3.166 | 10.283 | 5.343 | 18.501 | 37.293 |
2017 | 3.071 | 10.132 | 5.312 | 18.304 | 36.819 |
2018 | 2.988 | 9.986 | 5.257 | 18.077 | 36.308 |
2019 | 2.933 | 9.860 | 5.271 | 17.843 | 35.907 |
2020 | 2.923 | 9.752 | 5.265 | 17.490 | 35.430 |
2021 | 2.966 | 9.703 | 5.432 | 17.388 | 35.489 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Inps