UDINE – La seconda edizione di Artiera, tenutasi nell’ampio spazio del padiglione 6 dell’ente fiera di Udine, ha segnato un momento significativo nel panorama degli eventi dedicati all’artigianato e alla creatività manuale. Quest’anno, nonostante la sfida rappresentata da altri grandi eventi e le condizioni meteorologiche favorevoli che avrebbero potuto distogliere il pubblico, la fiera ha registrato una presenza di oltre 4 mila visitatori, dimostrando un interesse crescente per il saper fare artigianale.
Impatto culturale e partecipazione
L’evento ha visto una vasta gamma di proposte, con oltre 100 espositori che hanno animato il fine settimana con laboratori, eventi e incontri incentrati su sei categorie merceologiche principali: abbigliamento, gioielli, casa e arredo, salute e benessere, cibo e bevande, arte e tempo libero. La partecipazione attiva dei visitatori è stata evidente, soprattutto durante gli eventi serali e i laboratori, che hanno trovato il loro culmine nella giornata dedicata alla festa della mamma, riscuotendo un notevole successo.
Collaborazioni e supporti istituzionali
L’evento ha beneficiato del sostegno di numerose istituzioni e organizzazioni locali, tra cui Regione Fvg, le Camere di Commercio di Pordenone e Udine, il Campus Friuli, Imprese Udine e i Comuni di Udine e Martignacco. Questo ampio supporto ha garantito non solo una ricca offerta espositiva ma anche una serie di iniziative collaterali che hanno arricchito l’esperienza dei partecipanti.
Le attività più apprezzate
Tra gli aspetti più celebrati di Artiera, vi è stata la possibilità di partecipare attivamente a workshop che hanno spaziato dalla cucina al ballo, offrendo divertimento e arricchimento culturale. Particolarmente popolare è stato l’angolo di Opus Loci, un progetto che valorizza le bellezze storico-artistiche e le eccellenze produttive locali, collegando i siti Unesco del Friuli Venezia Giulia in una rete di conoscenza e apprezzamento mutuo.
Un impatto duraturo sull’artigianato locale
Artiera non solo ha offerto una vetrina per i prodotti “fatti a mano”, ma ha anche sottolineato l’importanza delle piccole produzioni locali, mostrando il valore del lavoro manuale nell’era della produzione di massa. La fiera ha dunque non solo raggiunto i suoi obiettivi di partecipazione ma ha anche accresciuto la consapevolezza e l’apprezzamento per l’artigianato di qualità, ponendo le basi per un futuro ancor più ricco e integrato.