Udine, 8 aprile – La Regione ha erogato agli enti locali anticipazioni per un totale di 26 milioni di euro nel triennio 2023-2025, di cui ben 20 milioni solo nel 2024, utilizzando i finanziamenti del Programma nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Durante l’incontro tra l’ispettorato generale del Pnrr e i soggetti attuatori del Friuli Venezia Giulia, tenutosi nell’auditorium Comelli di Udine sotto la guida dell’assessore regionale alle Finanze in qualità di presidente della Cabina di regia del Pnrr, è emerso che queste anticipazioni sono cruciali per garantire agli enti locali la necessaria liquidità di cassa per affrontare i pagamenti, che verranno rimborsati solo successivamente con le risorse del Pnrr.
L’assessore ha sottolineato l’importanza delle semplificazioni introdotte in collaborazione con Anci e Compa, che prevedono il supporto di personale tecnico e amministrativo ai Comuni. La visione della Regione è che il Pnrr rappresenti una sfida da trasformare in opportunità di crescita, sviluppo e innovazione per tutto il territorio regionale.
La Cabina di regia regionale ha lavorato per superare gli ostacoli amministrativi emersi durante l’attuazione del Pnrr, mettendo in rete le migliori competenze e facilitando il completamento dei progetti. Oltre il 65% dei 839 progetti riguardanti quasi tutti i Comuni della Regione, compresi quelli più piccoli, sono stati conclusi o sono in fase di collaudo.
Le risorse complessive del Pnrr disponibili in Friuli Venezia Giulia ammontano a quasi 2,5 miliardi di euro. La Regione ha già pagato circa il 31% delle risorse disponibili, pari a circa 149,5 milioni di euro su quasi 490 milioni.
I pagamenti degli enti regionali sono al 40%, con 22,4 milioni di euro pagati su circa 56,3 milioni disponibili, di cui 7 milioni agli Enti di decentramento regionale e 49 milioni all’Agenzia regionale per il diritto allo studio.
Per quanto riguarda i Comuni, lo stato di avanzamento dei pagamenti è al 28%, con 104 milioni di euro pagati su poco più di 369 milioni disponibili, di cui 104,7 milioni pagati direttamente dai Comuni e 513mila euro dalle Comunità di montagna su 3,8 milioni disponibili.
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