Nel 2023 l’Anap, l’associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, compie 50 anni, un traguardo che si prepara a festeggiare anzitutto rilanciando il proprio impegno. A dirlo giovedì sera, dal palco del Teatro Giovanni da Udine, presentati da Bettina Carniato con gli interventi di CATINE e dell’Orchestra Giovanile Filarmonici Friulani, durante la serata “Ripartiamo con fiducia”, sono statiil segretario di Anap nazionale, Fabio Menicacci, e il presidente dell’associazione in provincia di Udine, Pierino Chiandussi, mettendo a fuoco la battaglia che il sindacato dei pensionati di Confartigianato intende mettere a segno in quest’anno così significativo: quella per il sostegno delle persone non autosufficienti, tema che certamente investe la terza età ma non solo quella.
«Sul tavolo del Governo c’è un disegno di legge dedicato alla non autosufficienza – ha detto in Segretario di Anap nazionale rivolgendosi al pubblico in sala, presenti tra gli altri il presidente nazionale di Anap Guido Celaschi, l’assessore del Comune di Udine, Maurizio Franz – il nostro obiettivo è far sì che si trovi un’unica fonte di accertamento e un’unica forma di intervento». Un percorso insomma meno tortuoso e complesso di quello attuale per far sì che le persone non autosufficienti, siano anziane o giovani disabili, possano contare sull’assistenza e il sostegno di cui hanno bisogno.
Obiettivo confermato dal presidente di Anap Udine e Fvg Chiandussi che alla lista delle battaglie sindacali ha aggiunto diverse altre voci: «Siamo impegnati con le istituzioni – ha detto – a far sì che sia garantita una migliore assistenza sanitaria, che ci sia un intervento sulla medicina e sui medici di base sul territorio, che le liste d’attesa si accorcino e che l’accreditamento delle Rsa avvenga solo in presenza di strutture con compravate idoneità. Non ultimo, ci spenderemo per far sì che le rette rientrino nelle possibilità economiche degli anziani, persone che hanno contribuito al progresso del Paese e che oggi – ha concluso Chiandussi dando appuntamento al congresso in programma per maggio – vantano un credito per tutti i sacrifici che hanno fatto».
Confartigianato-imprese ha garantito il suo appoggio ai vertici di Anap per bocca del presidente provinciale e regionale del sindacato Graziano Tilatti che è andato oltre, riconoscendo «il valore che gli artigiani a riposo custodiscono in termini di conoscenze e competenze, un tesoro – ha dichiarato – che vogliamo mettere a disposizione dei nostri giovani. Stiamo lavorando, e ringrazio il Comune di Udine per l’impegno che ci sta mettendo insieme a noi, per la costruzione di un luogo in cui gli anziani possano trasmettere le loro conoscenze ai ragazzi, tramandando competenze e uscendo dal rischio dell’isolamento». Un rischio che purtroppo è spesso già realtà come ha sottolineato a più riprese il dottor Vincenzo Marigliano, professore emerito di Medicina interna e Geriatria dell’Università La Sapienza di Roma chiamato anche quest’anno dall’Anap a parlare della malattia di Alzheimer. L’accademico ha spiegato come, oltre ai fattori di rischio già noti, il Covid e poi il post Covid hanno indotto gli anziani a un isolamento prolungato che può portare al decadimento cognitivo. Da qui l’invito a vaccinarsi contro la malattia e a riprendere le relazioni sociali. Da non sottovalutare poi l’ipoacusia, la riduzione dell’udito di cui ha parlato prima la neurologa Tatiana Cattaruzza e poi anche David Leita di Maico – storico sponsor della manifestazione “Ripartiamo con fiducia” di Anap -, illustrando gli ultimi ritrovati tecnologici in materia di protesi acustiche. La sordità è infatti un altro elemento che causa l’isolamento sociale e che può contribuire all’insorgenza delle demenze» ha spiegato la neurologa dati scientifici alla mano. Dati che tra l’altro dimostrano come l’incidenza dei malati di Alzheimer sia in aumento.
Oggi i malati in Fvg sono circa 20.000 di cui 5mila a Udine. «Numeri – ha sottolineato Susanna Cardinali, la presidente dell’associazione Odv Alzheimer Udine – raddoppiati negli ultimi di anni, per l’aumento dell’età anagrafica certo ma anche per la diminuzione dell’età in cui la malattia insorge: oggi abbiamo malati anche di 50 anni». La prevenzione è dunque un imperativo per tentare di contenere l’avanzamento di questa malattia, terribile per chi la vive ma anche per i famigliari.