Il titolo del Convegno è emblematico della fase delicata ma foriera di opportunità che sta attraversando il sistema del welfare veneto, alla luce della recente legge regionale 9/2024 che introduce un nuovo soggetto giuridico dedicato alle politiche sociali. Questa legge necessita da parte di tutti gli attori indicati dalla stessa, di consapevolezza rispetto alla partecipazione nella “programmazione, pianificazione, coordinamento e gestione dei servizi sociali e socio-assistenziali”.
Partecipazione attiva e innovazione sociale
La partecipazione attiva e propositiva implica l’esplorazione di paradigmi e modalità diverse volti a innescare processi di innovazione sociale. Di fronte all’emersione di nuovi e complessi bisogni ed esigenze delle persone, con particolare riguardo a quelle fasce di popolazione in situazione di vulnerabilità (delle diverse e composite vulnerabilità) e fragilità, il Forum riconosce come preziosa questa attenzione alle politiche sociali territoriali.
Ruolo rinnovato per gli ETS
Agli Enti del Terzo Settore (ETS) si riconosce un rinnovato ruolo che li vede protagonisti non solo nell’erogazione di servizi e attività (di emergenza o di prima risposta), ma anche coinvolti nella programmazione, progettazione e pianificazione di tutte le materie di competenza sociale. Per questo motivo, a qualche mese dalla promulgazione della LEGGE REGIONALE n. 9 del 04 aprile 2024 “Assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e dei servizi sociali”, il Forum Terzo Settore ha invitato al tavolo della discussione l’Assessore alla Sanità, Sociale e… Manuela Lanzarin, i soggetti istituzionali territoriali, regionali e i tecnici regionali per avviare un confronto e approfondimento rispetto a quale contributo ogni soggetto potrà apportare nella co-costruzione di servizi e interventi indicati come livelli essenziali delle prestazioni sociali.
Valorizzazione delle risorse locali
In tale scenario e prospettiva, il Terzo Settore è consapevole della responsabilità di cui dovrà farsi carico in virtù della finalità sociale e civica assegnata dalla legislazione attuale. “Crediamo che la valorizzazione delle risorse presenti sul territorio, l’attenzione al riconoscimento di esperienza, delle competenze professionali, da un lato, ma anche dal numeroso mondo rappresentato da chi si prodiga in forma totalmente volontaristica, l’investimento nelle reti territoriali e di tutti quegli attori che conoscono il territorio e che lo abitano, possano rappresentare gli ingredienti per favorire lo sviluppo delle comunità e il sostegno ai cittadini in situazione di svantaggio”.
Rete di associazioni
Le 32 reti associative aderenti al Forum Regionale hanno chiesto a gran voce questo primo appuntamento per conoscere, comprendere e condividere possibili percorsi con gli enti locali, la regione e altri fondamentali stakeholder che operano sul territorio. Da fine 2023, è stato avviato un percorso di analisi e progettazione costituendo 4 diverse consulte con il compito di delineare obiettivi condivisi e strategici su cui far convergere attività e iniziative delle diverse reti, in prospettiva di questa nuova fase che ci stiamo accingendo ad affrontare. Tale importante appuntamento ci consentirà di arricchire il percorso grazie ai contributi dei diversi punti di “osservatorio”.
Commento dell’assessore M. Lanzarin
“La Regione Veneto oggi è la prima Regione in Italia a normare l’organizzazione dei servizi sociali territoriali dopo la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) – evidenzia l’assessore – e a declinarla con gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), indicando in maniera esplicita la soluzione di un ente terzo dotato di personalità giuridica come soluzione capace di costruire servizi di qualità proprio a partire dall’investimento sulla stabilità e le competenze del personale addetto. La logica di un ente terzo fatto dai comuni associati e dedicato agli interventi sociali consentirà la messa a fattor comune delle risorse oggi frammentate e scarse presenti sul territorio, a supporto di una programmazione capace di fare le giuste economie di scala e di dialogare alla pari per l’integrazione con il mondo sanitario e le aziende ULSS (esperienza già consolidata), con quello del lavoro, della scuola e i Provveditorati, con la giustizia e altro. A ben vedere, tutti dialoghi che richiedono una dimensione sovracomunale e che richiedono una organizzazione stabile. È stato fatto un lavoro capillare partendo dal basso – aggiunge Lanzarin – di concerto con i Comuni e le Conferenze dei Sindaci. Da qui la nuova definizione degli ATS da 21 a 24 ambiti, recependo anche le istanze di Verona e Padova. Avremo in generale più accessibilità, più trasparenza, più omogeneità nelle prestazioni socioassistenziali. Importante anche la dotazione finanziaria, 5,5 milioni, per dare avvio a queste infrastrutture sociali”.
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