VENEZIA– Alberto Trentini, un cooperante veneziano impegnato in una missione umanitaria con l’organizzazione Humanity and Inclusion, è stato arrestato dalle autorità venezuelane il 15 novembre 2024, durante un viaggio da Caracas a Guasdalito. Da allora, la famiglia non ha avuto più sue notizie. Nonostante il suo stato di salute precario e la necessità di cure mediche, Trentini è rimasto incarcerato senza che gli sia stata formalmente contestata alcuna accusa.
Richiesta di intervento diplomatico
La famiglia, preoccupata per la sua sicurezza, ha lanciato un appello urgente al governo italiano, sollecitando un’azione diplomatica per aprire un dialogo con le autorità venezuelane e garantire il ritorno del cooperante in Italia. Secondo le informazioni in loro possesso, Trentini è stato trasferito a Caracas pochi giorni dopo il suo arresto, ma finora non è stato possibile ottenere risposte ufficiali né dalle autorità italiane né da quelle venezuelane.
Nonostante vari tentativi, l’ambasciatore italiano non è riuscito a entrare in contatto con lui, sollevando preoccupazioni sul trattamento riservato al cooperante. La famiglia chiede che vengano fatti tutti gli sforzi necessari per riportarlo a casa sano e salvo.
Situazione drammatica e mancanza di informazioni
Secondo quanto riferito, nessuna comunicazione ufficiale è stata fatta dalle autorità, né italiane né venezuelane, e la famiglia non ha potuto né vedere né parlare con Alberto. Inoltre, è emerso che Trentini non ha accesso ai farmaci e alle necessità quotidiane, peggiorando ulteriormente la sua situazione.