S’inaugura al Magazzino 26 di Porto Vecchio, sabato 26 agosto alle 19, l’esposizione collettiva internazionale “Natura Bio-robotica”. L’iniziativa è parte della IV edizione di Robotics, il festival di arte e tecnologia organizzato dal Gruppo78, che quest’anno è dedicato al connubio tra natura e nuove tecnologie, la biorobotica appunto. La mostra, in co-organizzazione con il Comune di Trieste, riunisce video-proiezioni, video-performance, installazioni, quadri e fotografie di alcuni tra i più innovativi artisti del panorama nazionale e internazionale: Alizee Armet, Isabel Carafi, Pierpaolo Ciana, Emanuele Ciccone, Manolo Cocho, Olga Danelone, Bruna Daus, Cecilia Donaggio Luzzatto Fegiz, Fabiola Faidiga, Lucia Flego, Alessandro Fogar, Guillermo Giampietro, Cristina Lombardo, Lucio Perini, Paola Pisani, Ken Rinaldo, Giordani Rizzardi, Fabio Santarossa, Matteo Volonterio, Amy Youngs, Elisa Zurlo.
In occasione dell’inaugurazione, nella sala Leonor Fini del Magazzino 26, saranno proposte due performance ad hoc: Homo caelestis di Elisa Zurlo, con compositing di Carmelo Settembrino e performance di Lara Baracetti, e Comunismo robotico n.2 di Guillermo Giampietro con Lara Baracetti.La mostra sarà visibile fino al 24 settembre da giovedì a domenica, dalle 17 alle 20 (la domenica anche dalle 10 alle 13)
La filosofia di Robotics e di Natura Bio-robotica
“Con il progetto Robotics Gruppo78 vuole essere un osservatorio di ciò che accade nel mondo della scienza della tecnologia e dell’arte, nella prospettiva di una comune, costante innovazione, in un futuro post- o trans umano, cioè, in quest’ultimo caso, in ipotesi che oltrepassano la dimensione umana, potenziando le sue capacità fisiche, sensoriali e intellettive. E soprattutto puntano a vanificare la malattia, aspirando all’immortalità”, è il commento di Maria Campitelli, ideatrice del progetto. “Dalla robotica, con l’intento di creare meccanismi sempre più simili all’uomo, si passa a nuove prospettive; all’ibrido organico-macchinico, alla simbiosi di naturale e artefatto, di inorganico e organico, inoltrandosi non solo in una nuova creatività, ma anche nei campi più disparati, come ad esempio l’architettura che, negli aspetti più avanzati, si serve di materiali ibridi, desunti dalle piante”, dice Campitelli. E’ su questa base che s’innesta la mostra Natura Bio-robotica, che si concentra su un ambito di ricerca attualissimo: l’incrocio tra natura e tecnologia, esplorato dalla biorobotica, disciplina di cui è pioniera Barbara Mazzolai, scienziata alla guida dell’Istituto Italiano di Tecnologia, la prima ad avere creato il plantoide, un robot-pianta, desumendo le leggi robotiche dai comportamenti delle piante.
Sul fronte artistico, la simbiosi natura-tecnologia è esplorata e inseguita dall’americano Ken Rinaldo, con lo studio inter-relazionale tra le specie. Cioè la simbiogenesi trans-specie, dove macro o micro-organismi, colture batteriche e robot coevolvono. “Le intersezioni, in cui la macchina, l’animale, la pianta, i batteri e gli esseri umani si incontrano, ci sono là dove esiste il nostro futuro”, sostiene Rinaldo, che in questa mostra, con il ciclo Synthetic Evolution, proporrà dei lavori realizzati impiegando l’intelligenza artificiale, altra tecnologia “disruptive” che Robotics ingloba per esplorarla attraverso le opere di artisti che affrontano il tema sia come riflessione in rapporto all’intelligenza umana, connotandone le differenze, sia come indagine a fondamento algoritmico nei processi creativi. “Queste opere disegnate a mano sono legate alle mie opere generative robotiche – spiega Rinaldo -. I miei disegni originali sono diventati i set di addestramento per i lavori di intelligenza artificiale, ho fuso i diagrammi delle macchine con le forme biologiche e utilizzo i diagrammi delle macchine per suggerire ulteriormente flusso e funzione. Le regole derivano dalle mie composizioni originali, e poiché i disegni sono astratti e suggestivi, anche i lavori resi dall’AI lo sono. Gli algoritmi creano un gran numero di variazioni iniziali basate su queste regole, e poi come artista seleziono gli esempi più interessanti o accattivanti, per evolverli ulteriormente”.
Il progetto Bionica
Oltre alle sue opere, in mostra segnaliamo anche l’installazione dell’artista e mediatrice culturale Paola Pisani “Bionica”. Frutto di un corposo progetto d’indagine territoriale, nasce da una ricerca transdisciplinare che, ispirata all’analisi delle piante spontanee, ha promosso nel corso dell’estate una serie di attività e di interventi artistici, coinvolgendo specialisti sul tema della natura a 360 gradi. La ricerca si è ispirata alle piante presenti nel Porto Vecchio di Trieste e si è sviluppata, attraverso una serie di laboratori, in un progetto artistico naturalistico partecipato, che ha avuto come obiettivo la conoscenza e l’analisi dell’area, nonché proposte di bonifica di piccoli spazi attraverso interventi artistici di monitoraggio ambientale. Nell’ambito di Robotics Bionica proporrà i suoi ultimi appuntamenti. Tra questi, giovedì 31 agosto alle 18, vi sarà l’inaugurazione dell’opera “CO2 – 4.0: l’invisibile respiro dell’oceano”, di Emanuele Ciccone, e la performance “Blu Cobalto” di Elisabetta Porro (Sala Leonor Fini, Magazzino 26). Quindi, dal 7 al 10 settembre, dalle 17 alle 20, sempre in Sala Leonor Fini del Magazzino 26, sarà proposto l’evento “EMAP: Ghostly Plants of damaged world”: in collegamento con Ars Electronica, uno dei più importanti festival europei di sperimentazione permanente su arte, tecnologia e società attualmente in corso a Linz, si potrà apprezzare l’opera di Alizee Armet realizzata con il supporto della piattaforma Emap di Europa Creativa. Ancora, il 21 settembre alle 18 in Sala Luttazzi del Magazzino 26, appuntamento con l’incontro “Focus sulla vita vegetale”: ci sarà la presentazione della piattaforma Emap, con Jurij Krpan, in collaborazione con l’associazione Kapelica di Lubiana, l’Istituto Kersnikova e Antre Peaux. A seguire vi sarà la presentazione, a cura di Ewen Chardronnet (Francia) e Maya Minder (Svizzera) del progetto su alghe e fermentazione batterica “HOMO PHOTOSYNTHETICUS”, in corso presso il laboratorio Ursulab di Antre Peaux di Bourges. A seguire la proiezione di “Inner”, audiovisivo di Paola Pisani, Amedeo Pinni e Ivan Penov prodotto all’interno di Ars. Arti relazioni scienze e In/Visibile Cities Festival 2023, in collaborazione con Kaleidoscienza, OGS‐Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Trieste e WWF Area marina protetta di Miramare.
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