UDINE – È venuto a mancare oggi, 4 marzo, Stefano Capitanio, figura emblematica del tifo udinese e tra i fondatori del gruppo ultras Htb (Hooligans Teddy Boys). All’età di 60 anni, Capitanio, per gli amici “Roccia”, si è spento improvvisamente nel sonno a seguito di un malore, lasciando un vuoto nel cuore della città, tanto nel calcio quanto nel basket, dove è stato un punto di riferimento per i tifosi.
Un uomo appassionato di sport
Nel 1980, Stefano Capitanio contribuì a fondare il gruppo che divenne il pilastro del movimento ultras di Udine, la Curva Nord, portando il suo spirito di passione e di sostegno alle squadre locali. Oltre ad essere un fervente tifoso, Capitanio si distinse anche nel mondo del body building, vincendo nel 2012 il titolo di campione italiano e i campionati mondiali Wabba a Padova. Nel corso della sua vita, aveva gestito una palestra a Udine, la “Body Center Gym“, prima di trasferirsi a Rimini, rimanendo però sempre legato alla sua città natale.
Un ricordo che va oltre l’immagine di un tifoso
Sebbene noto per il suo spirito di tifoso e per il soprannome di “Roccia”, Stefano era anche descritto da chi lo conosceva (attraverso numerosi e sentiti messaggi sui social) come un uomo dal cuore generoso e sempre pronto ad aiutare. La sua tenacia e il suo spirito allegro lo resero una figura rispettata e amata, tanto dai giovani ultras quanto da chi lo aveva conosciuto nella sua vita privata. Il suo impegno nel mondo del tifo e nella vita quotidiana lascia un segno profondo in chi gli è stato vicino.