TOMBOLO (PADOVA) – Un’intera comunità è stata colpita da un dolore improvviso e profondo per la scomparsa di Burim Maliqui, 34 anni, residente a Tombolo e da poco diventato padre. In soli quattro giorni, un male improvviso ha messo fine alla sua giovane vita, lasciando nello sconforto i suoi cari e chiunque lo conoscesse.
Una diagnosi veloce e senza via d’uscita
Sabato scorso, dopo un malore improvviso, Burim si era recato in ospedale per accertamenti. I risultati clinici hanno rivelato una patologia tanto grave quanto fulminea, su cui la medicina non ha potuto nulla. In pochi giorni la situazione è precipitata e mercoledì 2 aprile si è spento, lasciando la moglie e la figlia neonata, nata da pochissime settimane.
La vita da corriere nella zona del Cittadellese
Burim lavorava per GLS, girando ogni giorno tra le strade del Cittadellese, dove era molto conosciuto per il suo modo di fare educato e la disponibilità con cui affrontava il lavoro. Affidabile, gentile e puntuale, era apprezzato non solo dai colleghi, ma anche da chi riceveva abitualmente i pacchi a domicilio.
Il legame con la terra d’origine
Nato in Kosovo, Burim si era trasferito in Italia per cercare un futuro più stabile, ma non aveva mai reciso il legame con la sua terra. La tragica notizia della sua morte ha raggiunto anche il suo paese d’origine, dove ha suscitato un’ondata di commozione e cordoglio.
Un vuoto che lascia il segno
Sui social network si sono moltiplicati i messaggi in sua memoria: chi lo ha conosciuto come corriere, come vicino o come amico, ne ricorda l’umanità e la disponibilità. Particolarmente toccante è il pensiero rivolto alla figlia appena nata, che crescerà senza conoscere il padre, ma accompagnata dal ricordo che tanti hanno voluto lasciare in queste ore.