UDINE – L’Associazione Sportiva Udinese conferma il suo ruolo internazionale. In questi giorni si stanno infatti allenando all’Accademia di via Lodi 1, otto atlete australiane, accompagnate dall’allenatrice e dalla direttrice tecnica della nazionale. Ma non solo. In pedana a Udine si stanno preparando, in pianta stabile, anche la ginnasta francese Emma Vittoria Papadiamandis e la croata Lara Pleše oltre alle farfalle cilene Montserrat e Maite Urrutia, rispettivamente numero due e quattro della nazionale sudamericana. Fra ottobre e novembre arriveranno anche tre atlete messicane e Ira Rawat dall’India. Il mese seguente alcune slovene, la nazionale del Lussemburgo e Camiah Kuno dagli Stati Uniti.
«L’Asu, dopo il duro stop causato dal Covid-19, sta recuperando il suo ruolo di centro privato di eccellenza, riconosciuto a livello internazionale – ha fatto sapere il presidente della polisportiva, Alessandro Nutta -. Finalmente il nostro team, che ricordo non si è mai fermato, ma anzi ha lavorato ancora più duramente proprio durante la un periodo tanto difficile, può esprimere nuovamente tutto il suo enorme potenziale. Questo non può che renderci orgogliosi. Si tratta infatti della testimonianza del valore di una squadra di professioniste riconosciute ben oltre i confini regionali o nazionali».
Alisa Kochemazova, Karolina Grinko, Aleksandra Eedle, Sophie Del Popolo, Isabella Wang, Asya Seker, Cara Gavagna, Lilli Howel (del club LeRay RG Academy di Greenacre, New South Wales), accompagnate dalle allenatrici Katie Mitchell Sigsworth, direttrice tecnica della nazionale australiana, e da Valeria Vatkina, ex ginnasta bielorussa, 8^ classificata a Sydney 2000, hanno scelto l’ASU per «migliorare il loro programma individuale – ha spiegato Špela Dragaš, che allena la squadra bianconera assieme a Magda Pigano, Carlotta Longo e alla coreografa Laura Miotti -. Ci siamo conosciute quest’anno quando ero presidente di giuria ai Giochi oceanici nel Queensland. Dopo quell’importante appuntamento hanno scelto la nostra bellissima struttura, con la sua altezza e la sua pedana (la stessa che si trova in occasione delle gare ufficiali), per allenarsi e il nostro team per aiutarle a migliorare la loro tecnica».
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