PAULARO (UDINE) – Un vero e proprio gigante della natura si erge nel cuore del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un abete bianco che ha recentemente ricevuto il titolo di albero più alto della regione, raggiungendo un’incredibile altezza di 53,34 metri. Situato nel bosco che si estende tra le proprietà del Comune di Paularo e del Consorzio Boschi carnici, questo maestoso esemplare non è solo il più alto del Friuli, ma anche il più grande d’Italia tra le piante autoctone, e il terzo in assoluto nel Paese, subito dopo due esemplari non autoctoni.
Un albero dalle misure straordinarie
La misurazione, eseguita da agronomi e tecnici della Direzione Infrastrutture e Territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, ha confermato le dimensioni eccezionali di questa pianta, che vanta anche una circonferenza di 3,32 metri a 1,30 metri da terra. L’abete è stato soprannominato “La Dane”, un nome che in friulano indica la specie, ma che richiama anche la figura di Diana, la Dea romana della natura selvaggia. Con un’età stimata superiore ai 200 anni, l’albero rappresenta un simbolo di forza e longevità nel paesaggio naturale della regione.
La tutela degli alberi monumentali
L’incredibile scoperta ha suscitato grande soddisfazione da parte delle autorità regionali, che hanno sottolineato l’importanza di tutelare gli alberi monumentali. In effetti, la Regione Friuli Venezia Giulia si distingue per il suo impegno nella protezione del patrimonio arboreo. Con oltre 1.500 alberi monumentali censiti e protetti, che rappresentano circa un terzo del totale a livello nazionale, la Regione ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia delle piante storiche e significative. Questo abete bianco, con le sue dimensioni straordinarie, è stato inserito ufficialmente nell’elenco degli alberi monumentali previsti dalla legge nazionale 10 del 2013 e dalla legge regionale 9 del 2007.
Oltre a ciò, la Regione ha avviato un progetto di finanziamento per la valorizzazione degli alberi monumentali, con il supporto di linee guida specifiche per la cura e il restauro delle piante più significative. Anche a livello nazionale, queste iniziative sono state riprese dal ministero competente e rappresentano un punto di riferimento per la protezione del patrimonio naturale.
I boschi monumentali del Friuli Venezia Giulia
Nel contesto della legge sui boschi monumentali che è attualmente in fase di approvazione al Senato, l’assessore regionale ha anche annunciato l’intenzione di inserire alcuni boschi monumentali regionali negli elenchi nazionali. Tra i più noti, oltre al bosco di Paularo, figurano il bosco di Gorizia, famoso per i suoi castagni secolari, il bosco cittadino del Farneto di Trieste, e quello di Timau, rinomato per i suoi faggi di protezione. Questi luoghi, insieme ad altri, contribuiscono a rendere il Friuli Venezia Giulia una delle regioni più attive nella protezione degli spazi verdi.