Dall’intensa giornata di studi dal titolo “L’orologio dell’acqua”, promossa dall’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti con CAI – Club Alpino Italiano e Touring Club, nasce un documento che riassume i principi per una buona gestione delle risorse idriche e indica alcune azioni fondamentali per un utilizzo più attento. Servirà a sensibilizzare istituzioni e associazioni di categoria. I primi firmatari sono i tre vincitori del Premio Mazzotti Contemporaneo “Lampadiere dell’Ambiente”, eredi e attuatori dei valori mazzottiani di tutela e salvaguardia della natura: il romano Edoardo Borgomeo, Honorary Research Associate all’Università di Oxford, il veneziano Eriberto Eulisse, coordinatore della Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua, e la pugliese Claudia Laricchia, Climate Leader del “The Climate Reality Project” dell’ex vicepresidente statunitense Al Gore.
Tra gli ospiti più attesi Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano ispiratore di numerosi movimenti per la giustizia sociale, che ammonisce: “Non lasciate che l’acqua sbarchi a Wall Street: entro il 2040 in Italia avremo una disponibilità idrica inferiore del 50%, l’acqua sta diventando l’oro blu e fa gola ai mercati. Nel 2011 con il referendum sulla privatizzazione dell’acqua gli italiani si erano chiaramente espressi, ma a distanza di dieci anni non è ancora stato trasformato in legge: nessuno, a destra e a sinistra, ha fatto nulla”.
Poco, anzi pochissimo, è il tempo che ci resta per ripensare il nostro approccio al bene più prezioso, l’acqua: lo ha espresso con forza e realismo Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano trentino intervenuto venerdì 29 ottobre al seminario L’orologio dell’acqua, organizzato all’Auditorium Sant’Artemio – Provincia di Treviso dall’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti con CAI – Club Alpino Italiano e Touring Club. “Il 10% del mondo, noi occidentali, consuma il 90% dei beni prodotti dal pianeta. L’acqua sta finendo, in Italia entro il 2040 avremo il 50% di disponibilità idrica in meno, e il mercato se n’è accorto: l’acqua è il nuovo petrolio tanto da essere stata quotata in Borsa in California lo scorso anno. In Italia nel 2011 con il referendum sulla privatizzazione dell’acqua abbiamo espresso la volontà che l’acqua esca dal mercato e che con essa non si faccia profitto, ma dopo 10 anni la legge ancora non c’è: nessuno, a destra come a sinistra, ha fatto nulla”, ha spiegato, in collegamento da Napoli. E ai giovani in platea: “Mandate a quel paese chi vi dice che siete il nostro futuro, in realtà siete il solo presente che abbiamo: oggi si gioca la partita tra la vita e la morte, tocca a voi ripensare, ora, radicalmente tutto e uscire da questa pazzia”.
Un monito deciso, che avrebbe trovato d’accordo e pronto all’azione Giuseppe Mazzotti, nato e cresciuto in una città d’acqua e consapevole del valore di questa risorsa, e che è stato condiviso anche dai tre destinatari del Premio “Lampadiere dell’ambiente”, assegnato annualmente nell’ambito del progetto “Mazzotti Contemporaneo” a coloro che oggi sposano i valori e perseguono le battaglie di Giuseppe Mazzotti, ecologista con cinquant’anni d’anticipo: Edoardo Borgomeo, romano classe 1989, Honorary Research Associate all’Università di Oxford, Eriberto Eulisse, veneziano, coordinatore della Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua e direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, e Claudia Laricchia, originaria di Foggia, Climate Leader del “The Climate Reality Project” dell’ex vicepresidente statunitense Al Gore e Head of Institutional Relations and Global Strategic Partnerships, Future Food Institute.
I tre “lampadieri” sono stati, insieme al presidente del Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti Pier Francesco Ghetti, i primi firmatari del Manifesto a difesa dell’acqua, documento che sintetizza i principi per una buona gestione delle risorse idriche e indica in concreto alcune azioni fondamentali per un utilizzo più attento.
Il Manifesto sarà condiviso con le associazioni di categoria e con le istituzioni, prima locali e poi nazionali, con l’intento di costruire insieme una comune “coscienza idrica”.
Nel pomeriggio sono state protagoniste le aziende che hanno saputo distinguersi sviluppando progetti di utilizzo, e riutilizzo, virtuoso dell’acqua, con case history di dimensione nazionale e internazionale: dal vertical farming alla fitodepurazione, dalla coltivazione idroponica ai sistemi di dissalazione ad energia solare, per arrivare al riutilizzo delle acque reflue della filiera lattiero casearia per la produzione di bioplastiche.
Come ha sottolineato Claudia Laricchia, che, cercando di capire come passare dalle proteste alle proposte nell’ambito del Climate Reality Project di Al Gore, ha compiuto un giro del mondo in 60 giorni per individuare le idee e le applicazioni che consentono di ridurre lo spreco, anche di acqua, nel settore agroalimentare: “Le soluzioni tecnologiche già esistono, sta a noi smettere di parlare e agire concretamente per invertire la rotta”.
Tra le esperienze proposte anche alcune eccellenze di “casa nostra”: Human Bio Innovation di Quinto di Treviso, Genius Watter di Carmignano sul Brenta (Padova), Ono Exponential Farming di San Giovanni Lupatoto (Verona), Zero Farms di Pordenone.
L’iniziativa è promossa in collaborazione CAI – Club Alpino Italiano e Touring Club, con il patrocinio della Provincia di Treviso e il sostegno di Valcucine, Driade, FontanaArte, Toscoquattro, Consorzio di Bonifica Piave, Federazione Provinciale Coldiretti Treviso, CIA – Agricoltori Italiani Treviso e Piave Servizi.