«Gettiamo la spugna! Da oggi Gasoline Padova rimarrà chiuso». Inizia così il post su Facebook del famoso locale dell’Arcella, ritrovo storico dei giovani padovani. Queste parole arrivano all’indomani del polverone scatenato da alcuni video dove si vedevano situazioni di giovani al bar senza mascherina e che non rispettavano le distanze di sicurezza. Filmati che sono stati fermamente condannati sia dal presidente Zaia che dal sindaco Giordani.
«Siamo stanchi di vivere una situazione insostenibile da gestire. Stanchi di dover cercare di essere costretti a mantenere un ordine, dove un ordine non c’è. Stanchi di dover seguire regole inventate dalle varie task force, quando neanche loro sanno veramente con cosa abbiamo a che fare. Ma poi, chi potrebbe? Un qualche Dio?».
«Siamo stanchi di essere attaccati dal mondo “social”, un mondo finto pieno di “leoni da tastiera”, di tuttologi, di “politici del cavalcavia”, tutti paladini di Facebook – continua il post -. Abbiamo sempre fatto tutto ciò che ci è stato comunicato, cercando di interpretare ogni nuova regola (sempre arrivata il giorno precedente). Siamo sempre stati in contatto con le autorità, consci di avere una numerosissima e variegata clientela. Siamo stanchi di dover trovare una soluzione a tutto. Abbiamo più di venti dipendenti che chiedono aiuto, hanno un mutuo per la casa, un altro per la macchina, sono giovani studenti con un affitto da pagare, o magari con il loro stipendio danno da mangiare ad una famiglia intera in Africa».
«Restare aperti con queste pressioni non ne vale la pena, si muore anche di ulcera non solo di coronavirus. Chiudiamo al pubblico per non perderci il fegato, o magari la licenza per colpa di qualche ragazzino/a che non ascolta nemmeno i suoi genitori. Continueremo con consegne a domicilio e asporto, pronti a chiudere definitivamente se la situazione non cambia. Siamo tutti bravi a parlare, tutti professori, virologi, benpensanti, invidiosi, poveretti risucchiati in un mondo “virtuale”. Cosa volete dimostrare? Con molteplici collaborazioni combattiamo per perché si possa vivere in un quartiere migliore, sognando un mondo migliore e continueremo a farlo appena possibile. Purtroppo nessuno è perfetto. Farsi un bell’esame di coscienza farebbe bene a tutti. Adesso lasciateci in pace».
Ieri lo stesso Gasoline aveva pubblicato un altro post su Facebook dove avvisava i clienti: «Gentilmente convocati dal vicario questore di Padova, si è discusso su metodi più severi atti a far rispettare a pieno le misure di sicurezza. Ci siamo impegnati promettendo maggiore attenzione nel far rispettare le distanze, e sopratutto sull’uso della mascherina(obbligatoria). Qualora distanze e mascherine non venissero adottate, saremo costretti a chiamare la polizia e insisteremo nel farvi multare. Come si dice “Uomo avvisato, uomo non multato”».