La Fase 2
Non si escludono ulteriori chiusure se i contagi e i ricoveri aumentassero ancora. Nel weekend i Comuni dell’hinterland milanese pensano all’ipotesi di chiudere ancora i parchi
di Sara Monaci
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La settimana che sta per arrivare sarà quella decisiva per la vita dei cittadini lombardi. Tra l’11 e il 15 maggio si tireranno le somme del contagio da coronavirus, ancora oggi circa 5-600 al giorno, e su quei numeri la politica farà una scelta su come procedere con le riaperture (o con nuove chiusure).
A rischio, già per questo weekend, ci sono i parchi. Aperti da pochi giorni, potrebbero subito essere richiusi. Questa è una riflessione che stanno facendo i sindaci dell’hinterland milanese, dopo aver visto il gran numero di persone di questi giorni.
L’idea, al momento, è di spingere le persone a “distribuirsi” in modo omogeneo, anche nei parchi delle periferie. Le decisioni devono essere prese nelle prossime ore. In prefettura sarebbero arrivate intanto diverse segnalazioni su comportamenti ritenuti a rischio: assembramenti nelle zone tipiche dello “struscio” milanese, come i Navigli. Le forze dell’ordine sono intervenute per evitare che le persone si accalcassero soprattutto davanti ai bar, aperti per il servizio di asporto.
I numeri da osservare
Più che di numeri veri e propri, si parla di una sorta di algoritmo, che tiene conto dell’aumento dei positivi, e quindi della contagiosità, dei ricoverati e soprattutto dell’occupazione delle terapie intensive.
Più precisamente, in Lombardia ci sono mediamente tra i 500 e i 600 positivi in più ogni giorno, dato da tenere sotto massimo controllo perché rappresentano quasi la metà dei nuovi casi in Italia. I decessi giornalieri, benché in diminuzione, sono sempre piuttosto alti: negli ultimi giorni sono oscillati mediamente tra i 100 e 200 al giorno.