LIMENA (PD) – Un macabro ritrovamento ha scosso, ieri, 5 marzo, la comunità di Limena, quando il corpo di Franco Bernardo Bergamin, 80 anni, è stato trovato senza vita in un armadio della sua abitazione. Il cadavere dell’anziano, nascosto in due sacchi neri dell’immondizia, era in stato avanzato di decomposizione. Per mascherare l’odore, il suo assassino aveva posizionato numerose boccette di profumo in tutta la casa. Il ritrovamento è avvenuto dopo che il cognato della vittima aveva dato l’allarme, non avendo più notizie di Bergamin da diversi giorni. Quando i Carabinieri sono arrivati sul posto, hanno trovato la porta sigillata con del nastro adesivo, segno di un tentativo di occultare la scena del crimine.
Una lite finita in tragedia?
Secondo quanto emerso finora, il crimine potrebbe essersi consumato circa dieci giorni fa, e potrebbe essere stato il culmine accesa lite; infatti, le vicine di casa, due anziane sorelle, hanno riferito di aver sentito forti rumori e urla provenire dall’appartamento dei due uomini durante la notte, come se stessero spostando mobili con violenza. Dopo quel momento, il silenzio che ha seguito il trambusto è diventato sospetto. Nessuno ha più visto Bergamin uscire per le sue consuete passeggiate, e la sua assenza ha destato preoccupazione. Il corpo è stato trovato chiuso nell’armadio di una stanza in disordine, con fascette alle caviglie e con segni di colpi alla testa, a indicare una morte violenta.
Cerca il convivente: il sospetto omicida
Le indagini ora si concentrano sul coinquilino di Bergamin, un 45enne italiano che viveva con lui da due anni. L’uomo è attualmente ricercato dalle Forze dell’Ordine, dopo che è stato visto da un vicino solo pochi giorni prima del ritrovamento del corpo. L’ipotesi che sia stato proprio lui a uccidere Bergamin in seguito alla lite è considerata una delle piste principali. La Polizia sta cercando di raccogliere ulteriori informazioni sul sospetto e aspetta di avere la sua deposizione per capire meglio le piste da seguire.