TRIESTE – Rimuovere le barriere all’ascolto e migliorare la qualità della vita per chi affronta difficoltà uditive, è l’obiettivo del progetto A.Ba.Co. coordinato dall’Audiologia dell’Irccs “Burlo Garofolo” di Trieste. Questo progetto triennale, finanziato dall’Ufficio Disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e avviato nel 2021, si propone di rispondere alle necessità di bambini e ragazzi con difficoltà uditive, offrendo soluzioni tecnologiche e un ampio supporto educativo per promuovere l’autonomia comunicativa e l’inclusività.
I numeri del progetto e la realtà delle difficoltà uditive
Secondo i primi dati del progetto, il 10% degli studenti delle scuole secondarie e universitarie e oltre il 20% dei loro insegnanti dichiarano di avere difficoltà uditive, come abbassamento dell’udito, fastidi, fischi o intolleranze sonore. Tuttavia, meno della metà degli studenti con problemi uditivi si rivolge a specialisti, e una percentuale ancora inferiore adotta soluzioni mediche o protesiche per migliorare l’ascolto. Questi dati evidenziano quanto sia importante un intervento tempestivo e mirato per migliorare la qualità della vita delle persone con difficoltà uditive.
Il progetto A.Ba.Co.: soluzioni tecnologiche e inclusività
Il progetto A.Ba.Co., che si concluderà a maggio 2025, è un’iniziativa che mira alla rimozione delle barriere comunicative e all’inclusione di studenti con difficoltà uditive. Grazie alla collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi della regione, l’Università di Perugia, e la Fiadda Umbria Onlus, il progetto offre una serie di soluzioni tecnologiche, informative e formative. Tra le principali iniziative, sono previsti corsi online e manuali per insegnanti e genitori sulle difficoltà uditive, un innovativo sistema di sottotitolazione per le scuole secondarie e interventi di bonifica acustica nelle aule scolastiche di alcune scuole della Regione.
Le nuove tecnologie per migliorare la vita dei bambini e ragazzi
La dottoressa Eva Orzan, Direttrice dell’Audiologia e Otorinolaringoiatria del Burlo, sottolinea come le tecnologie, come gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari, rappresentino una vera rivoluzione nella cura dell’udito. Quando applicati precocemente, questi dispositivi hanno un impatto significativo nello sviluppo del linguaggio e nel percorso scolastico dei bambini con difficoltà uditive, aiutandoli a integrarsi con i coetanei normoudenti. Tuttavia, è fondamentale che l’ambiente familiare e scolastico offra stimoli linguistici adeguati per il buon successo terapeutico.
Giornata Mondiale dell’Udito e nuove iniziative
In occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, il 3 marzo 2025, l’Irccs “Burlo Garofolo” parteciperà all’iniziativa globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che invita tutti a “Cambiare mentalità: rendere la cura dell’udito una realtà per tutti”. Inoltre, il 5 marzo 2025, in collaborazione con la Società Italiana di Otorinolaringoiatria (SIO) e la Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), si terrà una giornata di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e disturbi uditivi dal titolo “La Sordità siamo noi”.
Il lancio del primo podcast italiano con impianto cocleare
Una delle novità di quest’anno è il lancio del primo podcast italiano realizzato da ragazzi con impianto cocleare, che verrà presentato il 3 marzo 2025. I contenuti audiovideo creati dai ragazzi di Fiadda Umbria per il progetto, parleranno di scuola, sanità, lavoro e riflessioni sulla sordità. Questo podcast rappresenta un passo importante per dare voce direttamente ai giovani con difficoltà uditive e per sensibilizzare il pubblico sulla tematica.
Un impegno per il futuro
Francesca Tosolini, Direttore generale del “Burlo Garofolo”, sottolinea l’importanza di collaborazioni strette tra aziende sanitarie, università, scuole e enti per migliorare il benessere uditivo e sociale dei giovani. Il progetto A.Ba.Co. non solo aiuta a migliorare l’ascolto, ma offre nuove modalità di sensibilizzazione e intervento per favorire l’inclusione e garantire che gli studenti con difficoltà uditive possano esprimere appieno il loro potenziale, sia a scuola che nelle relazioni sociali.