TRIESTE – La recente decisione del Ministero dei Trasporti di declassare l’aeroporto di Trieste sito in Ronchi dei Legionari (Gorizia) dalla VIII alla VII categoria ha suscitato polemiche e preoccupazioni. La misura comporta una riduzione dell’organico dei vigili del fuoco, sollevando dubbi sulla sicurezza e sull’operatività dello scalo.
Preoccupazioni per la sicurezza e l’operatività dello scalo
La modifica della categoria, resa ufficiale da una circolare ministeriale, implica un ridimensionamento del servizio antincendio aeroportuale, con una perdita di 12 unità tra i vigili del fuoco in servizio. Questo ha allarmato diversi rappresentanti politici e istituzionali, che temono ripercussioni sulla sicurezza dei voli e sull’attrattività dell’aeroporto per le compagnie aeree.
Secondo alcuni esponenti dell’opposizione, il declassamento sembra essere stato deciso senza un chiaro criterio oggettivo e senza una valutazione approfondita delle sue conseguenze. Il rischio è che la diminuzione del personale possa influire sulla capacità dello scalo di gestire situazioni di emergenza in maniera tempestiva.
L’interrogazione parlamentare e le reazioni politiche
A livello nazionale, il Partito Democratico ha subito manifestato la propria contrarietà alla decisione. La deputata Debora Serracchiani, insieme alla vicepresidente della Commissione trasporti Valentina Ghio e al deputato Alberto Pandolfo, ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri competenti, Matteo Piantedosi (Interno) e Matteo Salvini (Trasporti).
L’obiettivo è ottenere chiarimenti su quali siano le motivazioni alla base del declassamento e capire se esistano margini per rivedere la decisione. In particolare, si vuole sapere se la retrocessione di categoria possa influire negativamente sulla crescita dell’aeroporto, soprattutto per quanto riguarda i voli internazionali e cargo.
Anche a livello regionale la questione è stata sollevata con forza. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Diego Moretti, ha definito il provvedimento una scelta arbitraria e dannosa, sottolineando come questa riduzione di personale possa limitare la capacità operativa dell’aeroporto, penalizzando un’infrastruttura strategica per il Nord-Est.
Possibili conseguenze per i voli internazionali e cargo
Uno dei nodi centrali della questione riguarda l’attrattività dell’aeroporto per compagnie aeree e operatori logistici. Una categoria più bassa potrebbe ridurre la possibilità di accogliere determinati voli, incidendo sulle prospettive di crescita dello scalo.
Il traffico aereo, in particolare quello legato ai voli cargo, potrebbe risentire negativamente di questa decisione. Riducendo le risorse a disposizione, potrebbero diminuire le operazioni a lungo raggio, rendendo l’aeroporto meno competitivo rispetto ad altri scali della regione.
La richiesta di un intervento immediato
I rappresentanti dell’opposizione chiedono ora un’azione immediata per valutare eventuali misure compensative o una revisione della decisione ministeriale. L’obiettivo è garantire che l’aeroporto di Ronchi dei Legionari possa continuare a svolgere un ruolo strategico nel traffico aereo nazionale e internazionale, senza subire penalizzazioni dovute a un ridimensionamento dei servizi essenziali.