PORDENONE – Al Teatro Verdi di Pordenone parte una nuova avventura teatrale che promette di incantare il pubblico con la sua comicità esilarante e la sua impeccabile struttura: “La pulce nell’orecchio” di Georges Feydeau, un classico del vaudeville che, nella traduzione e adattamento di Carmelo Rifici, si appresta a regalare nuove emozioni. Il debutto dello spettacolo, che segna l’inizio della tournée nazionale, è previsto per venerdì 7 febbraio (ore 20.30), con repliche anche sabato 8 (ore 20.30) e domenica 9 febbraio (ore 16.30). L’evento sarà presentato in esclusiva per il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e il Veneto.
Carmelo Rifici, regista e drammaturgo, affronta questa celebre opera con una lettura nuova, pur mantenendo l’impianto originale del testo. La regia mette in risalto lo spirito selvatico e giocoso della scrittura di Feydeau, e se da un lato conserva la tradizione del vaudeville, dall’altro si concentra sulla valorizzazione dei personaggi e sul tema del linguaggio. Il grande lavoro registico si articola infatti su linguaggi ambigui, esplorando le contraddizioni e i giochi verbali che Feydeau sa magistralmente intrecciare.
“La pulce nell’orecchio” è una macchina comica perfetta, un intrico di situazioni assurde e grottesche dove i personaggi sono spinti a inseguirsi in un vortice di inganni e fraintendimenti. Al centro della vicenda, che coinvolge un tradimento presunto, i personaggi si troveranno a lottare con se stessi e con gli altri, cercando di salvare le apparenze. Ogni azione sembra complicarsi sempre più, fino a raggiungere una risoluzione finale che stravolge le aspettative. Il cast, composto da dodici attori, tra cui Tindaro Granata, Giusto Cucchiarini e Giulia Heathfield Di Renzi, contribuisce a creare un’atmosfera di continua sorpresa e comicità, regalando momenti di puro intrattenimento.
L’approccio di Rifici alla regia di “La pulce nell’orecchio” non si limita a una semplice rielaborazione del testo, ma diventa un’indagine sul linguaggio e sulle sue potenzialità teatrali. Ogni parola e ogni gesto, infatti, nasconde una doppia interpretazione, creando un clima di continuo equivoco che è il motore principale della trama. A differenza di altre grandi commedie come quelle di Shakespeare, Feydeau si concentra sulla precisione comica dei suoi personaggi e dei loro dialoghi, trasformando il linguaggio in un gioco teatrale che porta il pubblico a riflettere sulla natura umana e sulle sue contraddizioni.
In concomitanza con lo spettacolo di domenica 9 febbraio, il Teatro Verdi ospiterà un laboratorio speciale dedicato ai più piccoli. “Una foresta di maschere”, condotto da Chiara Dorigo e Marcella Basso, è un’opportunità per bambini dai 5 ai 10 anni di esplorare il mondo delle maschere, un oggetto che nasconde, traveste e diverte. Il laboratorio si terrà nella sala Spazio Due e sarà un’occasione unica per far scoprire ai bambini come trasformarsi in vari personaggi, immergendosi in un mondo ricco di fantasia e creatività. L’attività, che avrà inizio alle 16.00, si svolgerà senza la presenza dei genitori, che potranno nel frattempo assistere allo spettacolo in Sala Grande.
Per ulteriori informazioni e per acquistare i biglietti, è possibile visitare il sito ufficiale del teatro: www.teatroverdipordenone.it.