PERGINE (TRENTO) – Nell’estate del 2022, un uomo di 42 anni, impiegato come conducente di un mezzo per il trasporto di persone con disabilità, avrebbe abusato di una ragazza di 13 anni affetta da handicap durante il servizio. La sentenza definitiva, emessa con rito abbreviato, ha inflitto all’uomo 6 anni di carcere, oltre a risarcimenti di 80mila euro alla vittima e 25mila alla madre, più il rimborso delle spese processuali.
Le prove a sostegno dell’accusa
La ricostruzione giudiziaria ha evidenziato tre episodi in cui l’uomo avrebbe approfittato della minore, intimandole il silenzio. La giovane, tuttavia, ha confidato tutto alla madre, che ha sporto denuncia. Le dichiarazioni della ragazza, ritenute attendibili da una psicologa, sono state corroborate dai dati del GPS del cellulare dell’imputato: il dispositivo ha registrato una sosta prolungata e ingiustificata durante il percorso, coincidente con la location indicata dalla vittima.
La decisione del tribunale
Il giudice ha valutato come decisivi gli elementi probatori, tra cui la corrispondenza tra le testimonianze, i riscontri tecnici e l’assenza di motivazioni plausibili per le fermate anomale. La sentenza sottolinea la gravità dei reati, definendo il risarcimento come un tentativo di riparazione simbolica per i traumi subiti.