GRADISCA D’ISONZO (GORIZIA) – Le tensioni al Cpr di Gradisca d’Isonzo sono esplose nuovamente, con gravi episodi di violenza e disordini iniziati il 20 gennaio. La situazione all’interno del centro di permanenza per il rimpatrio, allestito nell’ex caserma Polonio, è ormai fuori controllo.
Rivolta e violenze
La serata del 21 gennaio ha visto un’escalation delle proteste, con incendi appiccati dai detenuti, danni alla struttura e scontri violenti con le forze dell’ordine. Più di 40 lacrimogeni sono stati utilizzati per cercare di placare la rivolta, che ha visto coinvolti numerosi migranti detenuti nella struttura. I migranti continuano a denunciare le condizioni di vita, che ritengono disumane, mentre le forze dell’ordine sono intervenute con tutte le risorse disponibili.
Feriti tra le forze dell’ordine
Durante gli scontri, sono rimasti feriti 9 operatori delle forze dell’ordine, tra cui agenti della Questura, carabinieri, militari dell’Esercito e personale del Reparto mobile di Padova. I sindacati di polizia, come la Fsp, hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza degli agenti e alla necessità di maggiori tutele per chi opera in contesti ad alta tensione come quello del Cpr.