Israele: liberate tre ostaggi dopo oltre due anni di prigionia
Nella giornata di oggi, 19 gennaio, sono state finalmente liberate Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, tre donne israeliane che erano state tenute prigioniere da Hamas per oltre due anni. Questo fa parte del rilascio dei 33 ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023, in seguito all’accordo sulla tregua firmato venerdì scorso a Doha.
L’inferno di Romi Gonen: rapita al rave Nova mentre cercava di scappare
Romi Gonen, una giovane di 24 anni, era una delle ragazze rapite durante il rave Nova. Venne presa in ostaggio mentre cercava di fuggire in auto con degli amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. Le ultime parole che la madre udì furono: “Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue”. Successivamente, le forze israeliane trovarono l’auto vuota e il telefono di Romi venne tracciato fino a Gaza. Uno degli ostaggi rilasciati lo scorso novembre aveva comunicato alla famiglia che Romi era viva, ma in condizioni di salute precarie.
Emily Damari e Doron Steinbrecher: rapite da Hamas nel kibbutz Kfar Aza
Emily Damari, di 28 anni e con doppia cittadinanza israeliana e britannica, venne prelevata dalla sua casa nel kibbutz Kfar Aza, situato al confine settentrionale della Striscia di Gaza. Dopo il suo rapimento, non si ebbero più notizie di lei. Un amico sopravvissuto alla strage avvenuta nel kibbutz raccontò di aver visto la macchina di Damari guidata da un terrorista dirigersi verso Gaza. Nello stesso kibbutz, venne rapita anche l’infermiera veterinaria Doron Steinbrecher, 31 anni, che lanciò l’allarme con un messaggio vocale inviato in chat agli amici poco prima di essere catturata da Hamas: “Sono arrivati. Mi prendono”. Damari si trovava nel suo appartamento quando i miliziani di Hamas arrivarono, le spararono a una mano e uccisero il suo cane, Chooka. Venne anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile e caricata sulla sua auto per essere portata a Gaza, come testimoniarono i suoi familiari.
