La scomparsa di Oliviero Toscani: la lotta contro l’amiloidosi
Oggi è venuto a mancare Oliviero Toscani, celebre fotografo, all’età di 82 anni a causa di complicazioni legate all’amiloidosi. Questa malattia non è un’unica patologia, ma un insieme di diverse condizioni caratterizzate da un accumulo anomalo di proteine che danneggiano gli organi e possono portare a disfunzioni potenzialmente letali. Per diagnosticare l’amiloidosi è necessario ricorrere alla biopsia, prelevando un campione di tessuto. Il trattamento varia a seconda della tipologia di amiloidosi di cui si è affetti.
I sintomi dell’amiloidosi
I depositi di amiloide possono essere diffusi in tutto l’organismo o localizzati in un particolare organo o tessuto. L’amiloidosi AL, causata da catene leggere delle immunoglobuline, è la forma più comune nei Paesi occidentali. Attualmente sono state individuate 37 proteine amiloidogeniche, ciascuna associata a una specifica forma di amiloidosi, con sintomi che variano da lievi a gravi e potenzialmente letali. I sintomi tipici includono affaticamento, perdita di peso, problemi cardiaci come alterazioni del ritmo o insufficienza cardiaca, sintomi neurologici come formicolio e intorpidimento, edemi ai reni e problemi cutanei come ecchimosi e ingrossamento della lingua. La prognosi dipende dal tipo di amiloidosi e dagli organi interessati, con coinvolgimento cardiaco che può portare a conseguenze gravi.
Terapie e prospettive
Il trattamento dell’amiloidosi segue un approccio simile a quello del mieloma multiplo, con alcune differenze nelle combinazioni di farmaci. L’eleggibilità al trapianto di cellule staminali è influenzata dal danno cardiaco. Gli anticorpi monoclonali anti-CD38 come il daratumumab hanno introdotto nuove possibilità terapeutiche per questa complessa malattia. Tuttavia, la diagnosi rimane una sfida a causa della bassa frequenza dei casi e della complessità dei sintomi da riconoscere.