TREVISO – Un nuovo caso di suicidio assistito si registra in Veneto, con la vicenda di una donna di 72 anni affetta da sclerosi multipla progressiva da vent’anni. Dopo un lungo processo di attesa e una richiesta giudiziaria urgente, la signora ha ottenuto l’autorizzazione dall’Ulss 2 e ha ricevuto il farmaco letale fornito dal Servizio Sanitario Nazionale.
Lunga attesa e ricorso giudiziario
La donna ha dovuto attendere ben otto mesi per ottenere il via libera dalle autorità sanitarie, diventando così la quinta persona in Italia a ricorrere al suicidio assistito con il supporto diretto del sistema sanitario nazionale. Tuttavia, l’Ulss 2 non ha trovato medici disposti a supportarla nell’atto di autosomministrazione del farmaco, e per questo motivo la donna ha ricevuto assistenza dal dottor Mario Riccio, medico anestesista, già noto per aver assistito Piergiorgio Welby e altri casi simili.
L’ultimo messaggio di vittoria
Prima di sottoporsi alla procedura, l’anziana ha lasciato un commovente messaggio, in cui ha espresso il suo desiderio di trovare pace e liberarsi di un corpo che la rende dipendente in tutto e per tutto dagli altri e incapace di godersi la vita.