Ucraina e alleati: riflessioni sul dopoguerra
Il conflitto con la Russia di Putin si protrae da più di 1000 giorni. A gennaio, con l’insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, il quadro potrebbe cambiare. Il prossimo inquilino della Casa Bianca ha manifestato la volontà di favorire un accordo tra Kiev e Mosca, lasciando intendere una possibile riduzione del sostegno militare statunitense all’Ucraina.
I leader europei si preparano a un nuovo scenario. Mercoledì sera a Bruxelles si terrà un incontro tra il presidente ucraino Zelensky, il segretario generale della Nato Rutte e altri leader europei per discutere dei piani di pace e dell’eventuale invio di forze di peacekeeping in Ucraina.
Chi partecipa all’incontro
Oltre a Rutte e Zelensky, dovrebbero partecipare il cancelliere tedesco Scholz, il presidente francese Macron, il presidente polacco Duda, il presidente del Consiglio europeo Costa e la presidente della Commissione europea von der Leyen. Ancora incerte le presenze della premier italiana Meloni e del primo ministro britannico Starmer.
La costruzione di una strategia negoziale avviene parallelamente alla guerra sul campo. La Russia avanza nel Donetsk, mentre l’Ucraina cerca di resistere e mantenere le posizioni in vista dei negoziati.
Cosa succede sul campo
Zelensky cerca soluzioni per evitare che il fronte ceda e ha sostituito il comandante responsabile delle truppe operative intorno a Pokrovsk e Kurakhove nel Donetsk, dopo una serie di sconfitte sul terreno. La città di Kurakhove rischia di cadere e vi sono critiche alla leadership militare per la scarsa difesa a Pokrovsk, che potrebbe portare all’avanzata delle truppe russe verso la regione di Dnipropetrovsk.
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