Il decluttering, è quella pratica che mira a farci eliminare dalla nostra vita, oggetti inutilizzati o non più utilizzabili. Tuttavia, come spesso accade, è più facile a dirsi che a farsi. Entrano infatti in gioco dinamiche affettive o il valore intrinseco degli oggetti, che ci spinge a mantenerli nel tempo, a discapito di ordine e funzionalità delle nostre case.
Come fare quindi a fare scelte consapevoli quando si sceglie di riorganizzare gli spazi di casa? Cosa buttare e cosa tenere?
Il decluttering consapevole: cosa buttare e cosa no
Riorganizzare una casa, va oltre la scelta di cosa gettare e cosa no: questa azione è legata al ripensare gli oggetti in sé e comprendere il significano che hanno per noi. Significa individuarne il loro valore intrinseco e capire le emozioni che ci trasmettono.
Prima di eliminare un oggetto dunque, dovremmo domandarci: “Lo uso ancora? Mi rende felice? Ha un significato nella mia vita attuale?”.
Di questo parliamo, quando parliamo di “decluttering consapevole”.
Il decluttering, pratica oggi molto in voga sul web, che consiste nel fare una sorta di classificazione degli oggetti, contenuti in armadi e cassetti di casa, è il principio cardine su cui si basa il minimalismo.
Non è una pratica che mira a svuotare le nostre case in modo casuale per omologarle ad un trend che impazza, ma creare spazi funzionali, ben organizzati e mai sovraccarichi di arredi o oggetti che non hanno più alcun valore, o che peggio, possono influire negativamente sulla nostra psiche.
Gli oggetti con valore affettivo: i ricordi
Capita che conserviamo oggetti che portano con loro ricordi nostalgici o peggio negativi, senza sapere nemmeno il perché. Questi ultimi andrebbero eliminati dalle nostre case senza pensarci due volte!
Lasciamo poi spesso esposti oggetti ricordo appartenuti ad un caro defunto ad esempio, che solo a guardarli, ci rendono tristi e nostalgici e non ci permettono di andare avanti.
In quest’ultimo specifico caso, è possibile per esempio, riporre questi oggetti in una scatola, ma senza gettarli via tutti insieme. Toglierli dalla nostra vista momentaneamente, fino a quando non saremo pronti per esporli o gestirli è la scelta ottimale.
Ogni oggetto ha una storia e pertanto, soprattutto in momenti di fragilità della nostra vita, è necessario prendersi del tempo prima di capire cosa farne, in ottica di un decluttering consapevole. Questo è essenziale per evitare di pentirsi di aver gettato qualcosa che poteva tornarci utile o che peggio, conservava un valore affettivo.
Fra le regole su come svuotare la casa di un defunto, potrai approfondire questo argomento.
Proprio in queste situazioni, purtroppo, ci si trova a dover avere a che fare con tantissimi oggetti, molti dei quali non più utili, ma comunque difficili da lasciar andare.
Il valore affettivo è forse quello più importante che lega un oggetto a noi.
Questo può superare di gran lunga quello economico ed è proprio qui che il decluttering consapevole entra in gioco, mettendo da parte regole stupide come quelle del disfarsi “il prima possibile” degli oggetti vecchi, appartenuti ai nonni o ai nostri genitori.
Potrebbe essere infatti una scelta di cui pentirsi amaramente in futuro.
- Prenditi il tuo tempo.
Fai una busta con le cose a cui “devi pensare” e mettila da parte con cura.
Sfrutta una cantina, una soffitta o un garage per riporli e impacchettali in modo che non prendano polvere o umidità. Quando sarai pronto, effettuerai uno svuoto ed un ulteriore decluttering di questi.
2. Differenzia gli oggetti puramente “decorativi” da quelli funzionali.
Puoi differenziare gli oggetti per categoria e iniziare a gestire quelli che hanno un’utilità e non solo un aspetto decorativo. Questo perché, ad esempio un elettrodomestico appartenuto a qualcuno che non c’è più o un elettrodomestico abbondato in un angolo della casa che non hai mai usato, magari ancora in buone condizioni, è rivendibile nell’immediato, senza sprechi.
3. Esegui un ulteriore decluttering di quegli oggetti solo affettivi e scegli cosa farne.
Successivamente puoi dedicarti agli oggetti che hanno solo un valore affettivo, ragionando mano a mano su ognuno di questi.
Vestiti, accessori e soprattutto oggettivi decorativi per la casa come i soprammobili, tanto amati dalle nonne, possono essere anch’essi rivenduti in qualche mercatino o su app di antiquariato, ma anche rivisitati.
L’abbigliamento specialmente, può essere modificato dalle mani sapienti di una sarta e reso qualcosa di unico, mentre gli accessori inutilizzati, come cappelli o cinture, possono essere messi in vendita sulle app di “second hand”, permettendoti di guadagnare qualcosina.