PORDENONE, 31 ottobre 2024 – Si avvia alla conclusione la rassegna “Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia” presso Cinemazero, con il prossimo appuntamento in programma per lunedì 04 novembre. Questa iniziativa, realizzata grazie a un consolidato accordo tra AGIS, ANEC e FICE del Triveneto con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, ha riscosso grande successo, in particolare per le proiezioni dedicate alle opere della Settimana Internazionale della Critica.
Proiezione del film “Manas”
Il protagonista della serata, che avrà inizio alle 21:00, sarà il film Manas di Marianna Brennand, un’opera che ha trionfato con il GdA Director’s Award 2024 delle Giornate degli Autori.
La trama di Manas segue le vicende di Marcielle, una tredicenne che vive sull’isola di Marajó, immersa nel cuore della foresta amazzonica. La giovane è prigioniera della rassegnazione della madre, ma al contempo ispirata dalla fuga idealizzata della sorella maggiore. Man mano che Marcielle realizza che il suo futuro sembra essere limitato, si fa coraggio e decide di affrontare il sistema violento che domina non solo la sua famiglia, ma anche le donne della sua comunità.
Una testimonianza di resilienza
Marianna Brennand, regista del film, condivide la sua esperienza: «Durante una ricerca documentaria nei villaggi remoti della foresta amazzonica, ho incontrato donne che avevano subito traumi immensi fin dalla tenera età, affrontando abusi sessuali all’interno delle loro case e subendo sfruttamento su chiatte commerciali, con poche possibilità di fuga. Il movimento “Me Too” e altre iniziative per i diritti delle donne ci hanno incoraggiato a rompere il silenzio e denunciare gli abusi nel mondo. Ma per queste donne invisibili, che spesso nemmeno sappiamo esistere? Attraverso Manas, desidero dare voce a queste donne e ragazze che altrimenti non sarebbero mai state ascoltate, onorando le storie che hanno condiviso con me».
Brennand vede il cinema come un potente strumento di trasformazione sociale e politica: «Mi auguro che Manas possa smuovere l’empatia degli spettatori, rompendo il tabù che circonda questa difficile realtà che riguarda tutte le donne».
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