AMARO (Udine) – Il 22 ottobre 2024 segna un importante passo avanti per Advan, azienda friulana attiva nel settore dell’implantologia dentale, con l’introduzione di due cobot nella sua unità produttiva di Amaro, in Carnia. I cobot, o robot collaborativi, rappresentano una soluzione tecnologica avanzata che mira a ottimizzare i processi di produzione, mantenendo elevati standard di qualità e precisione richiesti dall’industria medicale.
Nuovi cobot e il futuro della produzione
L’amministratore delegato Mario Zearo ha spiegato come i nuovi robot si inseriscano perfettamente in una produzione che si focalizza sulla micromeccanica di precisione, dove l’accuratezza è fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficacia dei prodotti destinati all’implantologia. “I nostri cobot sono il più recente passo nell’ottimizzazione del processo produttivo. Siamo un’azienda all’avanguardia dell’industria 4.0, dove tutto è interconnesso. I cobot lavoreranno insieme agli operatori umani in un ambiente privo di barriere, migliorando le performance complessive”.
La tecnologia a supporto del personale
Zearo ha descritto i cobot come due bracci antropomorfi progettati per lavorare con precisione su componenti estremamente piccoli e delicati, misurando circa 10 millimetri di lunghezza e 4 millimetri di diametro. Questi componenti sono cruciali per garantire la osseointegrazione, ovvero la compatibilità dei materiali con l’organismo umano, senza rischi per i pazienti.
L’introduzione dei cobot non solo migliora l’efficienza della produzione, ma libera i lavoratori dalle mansioni più ripetitive e potenzialmente alienanti, riducendo il rischio di errori. “La robotica in Advan non sostituisce la forza lavoro umana, ma la trasforma”, ha sottolineato Zearo, evidenziando come la tecnologia possa contribuire alla crescita professionale dei dipendenti, che ora possono acquisire nuove competenze e responsabilità.
Un’azienda in crescita: assunzioni in vista
Advan, che da oltre 25 anni sviluppa innovative soluzioni per l’implantologia dentale, ha maturato un know-how solido grazie all’utilizzo di macchine utensili di ultima generazione. La nuova sfida è l’espansione della forza lavoro, con l’intenzione di assumere nuovi ingegneri e specialisti di prodotto. Questi professionisti saranno impiegati per migliorare ulteriormente i prodotti e le tecnologie impiegate, piuttosto che occuparsi di compiti puramente esecutivi.
Zearo, con i suoi 40 anni di esperienza nel settore, ha sottolineato che la robotica non riduce il numero di addetti, ma richiede una trasformazione delle competenze. “Le persone che lavorano con i nostri cobot hanno acquisito nuove abilità e sono ora parte attiva in una fase innovativa del processo produttivo”.
La robotica nel Made in Italy
Il fenomeno della robotica nell’industria italiana ha visto una crescita costante, in particolare nel settore manifatturiero. Secondo i dati dell’International Federation of Robotics (IFR), negli ultimi tre anni c’è stato un aumento del 50% del numero di robot attivi in Italia, con una media di un robot ogni 11.000 addetti umani. Questo trend conferma l’importanza della tecnologia come elemento chiave per mantenere il Made in Italy competitivo a livello globale.
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