Si è svolto sabato 19 ottobre, presso la Camera di Commercio di Padova, il convegno intitolato “Ambiti territoriali sociali in Veneto: sfide e prospettive per un welfare di comunità”. L’evento, organizzato dal Forum del Terzo Settore Veneto, ha avuto come obiettivo principale non solo di affrontare tematiche di interesse per addetti ai lavori, ma anche di rappresentare un’importante opportunità per costruire percorsi condivisi verso un welfare più inclusivo e partecipativo.
Introduzione al convegno
L’apertura dei lavori è stata affidata a Tiziana Boggian, portavoce del Forum, la quale ha delineato il focus del convegno. Insieme a lei, sono intervenuti per i saluti istituzionali l’Assessora ai Servizi Sociali Margherita Colonnello e il presidente di Unioncamere Antonio Santocono, i quali hanno apportato contributi significativi al dibattito, evidenziando l’importanza di un approccio collaborativo nel settore sociale.
Interventi significativi
Dopo i saluti iniziali, diversi esperti hanno condiviso le loro riflessioni e proposte. Maria Carla Midena, Direttore delle dipendenze e dell’inclusione sociale della Regione del Veneto, ha rappresentato l’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Sociali, Manuela Lanzarin, illustrando lo stato di avanzamento dei provvedimenti regionali. Ha seguito Tiziano Barone, Direttore di Veneto Lavoro, che ha presentato gli strumenti disponibili per promuovere politiche attive nel mercato del lavoro. A questi si è aggiunta Maria Rosa Pavanello di ANCI Veneto, che ha sottolineato il ruolo cruciale della nuova entità con personalità giuridica nel garantire livelli essenziali di prestazione sociale.
Anche Romano Astolfo, del Centro Governance e Innovazione dell’Università Cà Foscari, ha partecipato, presentando un percorso per preparare le reti a fronteggiare le sfide attuali. In collegamento, Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, ha seguito con attenzione i lavori.
Riflessioni sul welfare veneto
Il convegno ha rappresentato un momento di riflessione sul sistema di welfare in Veneto, specialmente in un periodo di significativa trasformazione, grazie alla recente legge regionale 9/2024. Questa normativa introduce un nuovo soggetto giuridico dedicato alle politiche sociali, invitando tutti gli attori coinvolti a partecipare attivamente alla programmazione e gestione dei servizi socio-assistenziali.
In un contesto in cui emergono nuovi bisogni, soprattutto tra le fasce più vulnerabili, il Forum del Terzo Settore ha sottolineato l’importanza di un’attenzione mirata alle politiche sociali territoriali. Gli Enti del Terzo Settore (ETS) sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale non solo nell’erogazione dei servizi, ma anche nella progettazione e pianificazione delle politiche sociali.
La voce del Forum del Terzo Settore
“In un mondo che evolve rapidamente – ha dichiarato Tiziana Boggian – è essenziale un cambiamento culturale nel campo delle politiche sociali. Gli Ambiti Territoriali Sociali possono rappresentare un’opportunità per sviluppare sistemi locali e politiche sociali in modo partecipato e sostenibile, preservando il modello socio-sanitario veneto.” Questo approccio mira a migliorare la qualità della vita delle persone e a stimolare lo sviluppo economico dei territori.
L’importanza della co-costruzione dei servizi
A pochi mesi dall’entrata in vigore della LEGGE REGIONALE n. 9, il Forum ha organizzato un incontro per discutere come ogni attore possa contribuire alla co-costruzione dei servizi e degli interventi definiti come livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS).
Il Terzo Settore si rende consapevole della responsabilità derivante dalla nuova legislazione e dell’importanza di valorizzare le risorse locali. L’esperienza e le competenze dei professionisti, insieme all’impegno dei volontari, sono fondamentali per implementare il sistema di welfare attuale e per supportare le comunità in situazioni di svantaggio.
Reti associative e collaborazioni
Le 32 reti associative, che contano nel Veneto 9.085 associazioni, 86.409 volontari, 944.374 soci e 37.919 dipendenti, hanno richiesto questo incontro per comprendere l’impatto dell’istituzione del nuovo soggetto giuridico e per esplorare possibili collaborazioni con enti locali, Regione e altri attori cruciali. Da fine 2023, è stato avviato in parallelo un percorso di analisi e progettazione che ha portato alla creazione di quattro consulte, con l’obiettivo di delineare obiettivi strategici condivisi per affrontare questa nuova fase.
Conclusioni e prospettive future
In conclusione, sono emersi alcuni elementi strategici cruciali per il futuro del welfare in Veneto, come la promozione di logiche collaborative e la rilettura dei bisogni della popolazione, per sostenere processi di innovazione sociale. È fondamentale valorizzare chi abita il territorio e ha investito nella creazione di reti e connessioni, nonché accompagnare in modo sistemico i processi di aggregazione e co-design dei servizi.
Infine, è emersa la consapevolezza che rimettere al centro le politiche sociali come dimensione trasversale a tutte le politiche è una leva strategica fondamentale per garantire il benessere dei cittadini, una qualità della vita migliore, un lavoro dignitoso e uno sviluppo economico sostenibile.
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