CIVIDALE – Si è svolta ieri sera, mercoledì 16 ottobre, a Cividale del Friuli una significativa riunione del direttivo dell’Assemblea di Comunità Linguistica Friulana (ACLiF), un’importante istituzione che rappresenta i comuni di lingua friulana. Fondata nel 2015, l’ACLiF ha visto crescere il proprio numero di soci fino a quasi 150, coprendo oltre l’80% delle comunità friulanofone delle province di Udine, Pordenone, Gorizia e del Veneto orientale.
Festeggiamenti per l’adesione di Cividale
La scelta di tenere l’incontro nella storica città ducale è stata dettata dalla volontà di celebrare la recente adesione di Cividale all’ACLiF, formalizzata durante la seduta del consiglio comunale il 28 giugno scorso. All’evento hanno partecipato il sindaco Daniela Bernardi, il primo cittadino di Manzano Piero Furlani e il vicesindaco di Torreano Giuliano Lesa, rappresentando così il territorio. In rappresentanza dell’ACLiF, erano presenti il presidente Daniele Sergon di Capriva del Friuli, il vice Claudio Violino di Mereto di Tomba, la consigliera Ester Filipuzzi di Spilimbergo e il presidente onorario Diego Navarria di Carlino.
L’importanza dell’identità culturale
Durante il suo intervento, Sergon ha espresso gratitudine al sindaco Bernardi per la decisione presa dall’amministrazione comunale, sottolineando la forza dell’ACLiF, che si fonda su un’adesione dal basso: «L’assemblea nasce grazie al voto dei consigli comunali, quasi sempre in modo unanime, unendo le forze di maggioranza e minoranza. Il nostro compito è portare avanti il tema della nostra identità culturale e linguistica». L’arrivo di Cividale è stato accolto con entusiasmo, non solo per il numero dei nuovi soci, ma anche per il significato simbolico che la città porta con sé, essendo stata la capitale del ducato longobardo del Friuli e, per secoli, sede patriarcale.
Riflessioni sulle culture locali
Il sindaco Bernardi ha manifestato la sua soddisfazione per l’incontro, evidenziando le molteplici iniziative dedicate alla cultura friulana che si tengono a Cividale. Ha anche citato il sindaco e senatore Guglielmo Pelizzo, un noto friulanista, che ha presieduto per oltre dieci anni la Società Filologica Friulana, subentrando a Tiziano Tessitori, figura chiave nella storia della regione.
Lesa, parlando di Torreano, ha messo in evidenza la coesistenza di due anime nel territorio: quella friulana e quella slava, una combinazione che arricchisce il panorama sociale e culturale locale. Anche Furlani di Manzano ha condiviso la sua opinione sull’importanza del legame tra lingua e cultura, auspicando che una maggiore conoscenza della storia e della cultura del Friuli possa rafforzare l’identità della regione.
L’incontro di Cividale ha rappresentato un momento di riflessione e condivisione sull’importanza della lingua friulana e della sua cultura, con l’obiettivo di unire sempre di più le comunità locali. La crescita dell’ACLiF e la partecipazione attiva dei comuni confermano la vitalità e l’interesse verso le tradizioni locali, contribuendo a preservare e valorizzare un patrimonio culturale di grande rilevanza.
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