VENEZIA LIDO – Un silenzio palpabile ha avvolto la chiesa di San Nicolò al Lido questo sabato, mentre la comunità si riuniva per dare l’ultimo saluto a Elettra Friselle, la bambina di soli 17 mesi la cui vita è stata tragicamente spezzata da un incidente domestico. La cerimonia, iniziata alle 11, ha visto la partecipazione di centinaia di persone, molte delle quali hanno atteso all’esterno del luogo sacro, tenendo in mano palloncini colorati come tributo alla piccola.
Un dolore condiviso
La navata della chiesa si è riempita di una commozione profonda, con molti tra i presenti che hanno scelto di rendere omaggio a piedi, recandosi all’ex Ospedale al Mare per lasciare messaggi e dediche per Elettra. Nel corso dell’omelia, don Paolo Ferrazzo ha toccato il cuore di tutti con parole di grande impatto: “Siamo qui perché umanamente non ci sono parole che possano consolare i genitori, ma la fede apre a una prospettiva differente. Elettra è immortale”.
La tragedia che ha colpito la famiglia
Il tragico incidente si è verificato il mattino di venerdì 31 maggio. La piccola Elettra ha ingoiato accidentalmente un tappino di plastica, che le ha provocato un soffocamento immediato. Nonostante i rapidi interventi, inclusa la rianimazione effettuata da un medico del Suem di Treviso giunto sul posto con un elicottero, la bambina è stata poi trasferita all’ospedale di Padova. Purtroppo, le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso, avvenuto 24 ore dopo l’incidente.
Riflessioni e silenzi
I genitori di Elettra, Ivan e Emili Massarotto, sopraffatti dal dolore, hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni durante il funerale. È stata un’amica della famiglia a parlare, ricordando Elettra come “la nostra stella cometa”, una luce che continuerà a brillare nei loro cuori.
Una comunità a sostegno
Mentre la comunità di Venezia Lido cerca di elaborare questo doloroso evento, il sostegno reciproco diventa fondamentale. Il ricordo di Elettra vive nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta, anche se per un tempo troppo breve, e la sua storia rimarrà un triste monito sui pericoli domestici che possono colpire i più piccoli.