Il prossimo avvio del Centro residenziale per i pazienti con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DCA) a Camino al Tagliamento segna un’importante evoluzione nel panorama sanitario del Friuli Venezia Giulia. L’inaugurazione di questa struttura è frutto di un impegno condiviso tra istituzioni sanitarie e associazioni di familiari, dimostrando un modello di cura più inclusivo e meno centralizzato.
L’intervento dell’assessore alla Salute
Durante la presentazione presso l’aula Perraro dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, l’assessore alla Salute ha evidenziato il ruolo cruciale del nuovo centro nel sistema di assistenza regionale. Questo progetto non solo risponde a una necessità crescente, ma introduce un approccio di cura fuori dall’ambito ospedaliero, essenziale per pazienti con situazioni familiari particolarmente delicate.
Caratteristiche e obiettivi del centro
Il centro offrirà 15 posti suddivisi tra minori e adulti, orientati a chi non necessita di un’intensiva ospedalizzazione ma di un supporto continuativo e personalizzato. La struttura, estendendosi su tre piani e dotata di un giardino, vuole essere un luogo di serenità e non di mera medicalizzazione, una scelta progettuale che allontana l’idea tradizionale dell’ospedale.
Impatto sulla comunità e sostenibilità economica
L’operatività del centro ridurrà il bisogno di cercare assistenza specializzata fuori regione, evitando lunghi periodi di separazione per le famiglie e significativi oneri economici. Inoltre, si prevede di ridurre la durata dei ricoveri ordinari e di avvicinare i luoghi di cura agli ambienti di vita dei pazienti.
Un aumento significativo dei casi
Nel 2022, il Centro unico per i disturbi del comportamento alimentare (CUDICA) ha gestito 300 utenti, con un totale di 4000 prestazioni ambulatoriali. La pandemia ha fatto salire del 10% i casi di disturbi alimentari, soprattutto tra i giovani e prevalentemente femmine. Questi dati rafforzano l’importanza di un’infrastruttura dedicata e specializzata come il nuovo centro.
L’apertura del centro, con un investimento di 1,5 milioni di euro, rappresenta un significativo passo avanti nella risposta alle crescenti esigenze sanitarie della regione, ponendo le basi per un modello di cura più moderno e accessibile.