Il fine settimana ad Auronzo di Cadore è stato segnato da un evento deprecabile: ignoti hanno preso di mira il deposito della Protezione Civile, lasciando dietro di sé un vero e proprio campo di battaglia. Adriano Zanella, presidente dell’associazione, ha trovato il deposito in condizioni disastrose: una scena di devastazione con mezzi aperti e materiali sparsi ovunque.
Non solo la roulotte era stata svuotata, ma anche le attrezzature erano state danneggiate o distrutte. Le roulotte, utilizzate come posti di comando mobili e dotate di attrezzature avanzate come radio professionali e sistemi informatici, ora mostrano i segni di una violenza gratuita. Finestre rotte, porte sfondate, tutto sembra irrecuperabile.
Le conseguenze del vandalismo
La portata dei danni è notevole, tanto sul fronte civile quanto economico. Il valore degli oggetti distrutti non è solo monetario. Molti di questi oggetti erano stati adattati e personalizzati nel corso degli anni. Questo atto non solo danneggia fisicamente l’infrastruttura della Protezione Civile, ma mina anche lo spirito di una comunità intera.
La denuncia e le reazioni
La reazione alla notizia non si è fatta attendere, scatenando indignazione sia online che nel contesto locale. Zanella oggi presenterà una denuncia formale sperando in una rapida risposta delle forze dell’ordine. “Questo non è solo un danno alla Protezione Civile, ma un attacco all’intera comunità di Auronzo,” dichiara l’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, che ha espresso il proprio disgusto e incredulità su Facebook.
Un precedente preoccupante
Non è la prima volta che il deposito subisce intrusione e vandalismi. In passato, sono stati presi provvedimenti per aumentare la sicurezza, ma senza successo nel prevenire ulteriori incidenti.
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