Nel corso di una solenne cerimonia celebrativa in Consiglio comunale a Trieste, l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, ha tributato un sentito omaggio a Domenico Rossetti, nel 250° anniversario della sua nascita. La figura di Rossetti, illustre giurista, politico, studioso e mecenate, rimane un faro di eccezionale rilevanza per la città di Trieste, un simbolo di impegno civile e culturale che ha segnato indelebilmente il tessuto sociale e intellettuale della comunità.
Un pilastro dell’identità triestina
L’assessore Scoccimarro ha sottolineato l’importanza storica di Rossetti come teorizzatore dell’autonomia di Trieste, un concetto radicato nelle origini comunali della città e rafforzato da eventi chiave come la dedizione alla Casa d’Austria nel 1382 e l’istituzione del Porto franco nel 1719. La determinazione con cui Rossetti ha difeso l’autonomia e i diritti di Trieste, anche attraverso viaggi a Vienna per confrontarsi con i sovrani asburgici, testimonia un impegno senza pari per la dignità e lo sviluppo della sua città.
Un visionario della solidarietà e della cultura
Non meno rilevante è stato il contributo di Rossetti nel campo sociale e culturale. La sua attenzione verso le condizioni delle fasce più povere e la sua aspirazione a una diffusione capillare della cultura italiana all’interno dell’Impero Asburgico riflettono una visione profondamente umanitaria e illuminata. In particolare, il suo sforzo per garantire cure sanitarie adeguate ai meno fortunati dimostra una sensibilità notevole per le questioni di giustizia sociale.
L’eredità di Rossetti oggi
Gli interventi infrastrutturali e culturali promossi da Rossetti, come il viale XX Settembre, la società di Minerva, il Museo lapidario e i numerosi premi istituiti, sono solo alcune delle iniziative che continuano a testimoniare il suo straordinario impatto sulla città. Queste realizzazioni, unite al suo rifiuto di essere ricompensato per i suoi servizi pubblici, elevano Rossetti a modello di pubblico amministratore e mecenate.
L’invito di Scoccimarro a insegnare ai giovani la storia di Trieste, sottolineando l’importanza delle radici per programmare il futuro, riflette una visione etica e morale che dovrebbe ispirare chi è chiamato ad amministrare una comunità. La celebrazione di Rossetti non è solo un omaggio al passato, ma anche un monito e una speranza per il futuro, affinché lo spirito di dedizione e di mecenatismo che lo ha contraddistinto possa ispirare le nuove generazioni e gli imprenditori a contribuire attivamente al bene comune.