La tranquillità della rinomata località di Barcola a Trieste è stata violentemente interrotta da una mareggiata di proporzioni eccezionali. Il fenomeno meteorologico, che ha colpito la città questa mattina, è stato definito dall’assessore comunale Michele Babuder come “una devastazione assoluta“, un evento della natura che non si registrava da almeno quattro decenni.
Il lungomare di Barcola sconvolto
Il cuore del disastro si è concentrato sul lungomare di Barcola, dove la furia del mare ha lasciato dietro di sé uno scenario di distruzione. La pineta, area verde di inestimabile valore sia ecologico che ricreativo, è stata sommersa dalle acque insieme al parco giochi, un luogo amato dalle famiglie triestine e ora compromesso.
Danni agli arredi urbani e sradicamento della ‘Mula de Barcola’
Non solo natura, ma anche il patrimonio urbano ha subito colpi severi: sanpietrini storici e arredi urbani sono stati sradicati, mentre cestini e ramaglie giacciono a terra come testimoni del caos. Tra i simboli colpiti, anche la statua della ‘Mula de Barcola‘, elemento iconico del lungomare, che è stata successivamente salvata e messa in sicurezza.
Impatto sul traffico e danni strutturali
L’evento ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità: viale Miramare, arteria cruciale di accesso alla città, è stata invasa dall’acqua, costringendo le autorità locali a chiudere al traffico il tratto stradale che porta al Castello di Miramare, una delle mete turistiche più celebri della regione. Anche le imbarcazioni ormeggiate nel porticciolo non sono state risparmiate, con danni a molteplici natanti, alcuni dei quali hanno subito un parziale affondamento.
La risposta delle forze dell’ordine e dei soccorsi
Sul posto, per fronteggiare l’emergenza, sono intervenute prontamente le forze dell’ordine e i sommozzatori dei vigili del fuoco. Questi ultimi si stanno occupando delle operazioni più complesse e delicate, come il recupero e la messa in sicurezza delle imbarcazioni danneggiate.
Il contesto di un fenomeno raro
Eventi di tale intensità sono rari nel Golfo di Trieste e sollevano interrogativi sulla possibile influenza di fattori climatici a lungo termine. L’eccezionalità della mareggiata porta con sé la necessità di riflessioni approfondite sulle misure di prevenzione e sulla resilienza delle infrastrutture costiere di fronte a fenomeni estremi.
Mentre la città conta i danni, la comunità si mobilita per ripristinare la normalità. La mareggiata del lungomare di Barcola resterà negli annali come uno dei momenti più difficili, ma anche come una testimonianza della capacità di reazione di Trieste di fronte alle avversità. Le prossime settimane saranno fondamentali per la valutazione dei danni e per la pianificazione degli interventi necessari a riparare e, si spera, a prevenire future devastazioni.
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