Trieste è stata teatro di un inquietante episodio di tentata violenza sessuale.
Il fatto è avvenuto in pieno giorno, alle tre del pomeriggio, quando una giovane donna transessuale è stata aggredita in un ascensore da un giovane migrante tunisino. Il 21enne si è spogliato e ha tentato di violentarla strappandole i vestiti.
La vittima, di origini venezuelane, vive da anni nella città. L’aggressore, ospite della struttura di accoglienza per migranti “Casa Malala”, è stato arrestato dai Carabinieri e dovrà rispondere di tentata violenza sessuale e lesioni personali aggravate.
Il ruolo delle Autorità e lo svolgimento delle indagini
La Procura ha immediatamente aperto un fascicolo di indagine sotto la guida del pm Matteo Tripani. Il ventunenne, identificato come Saif Dhifaui, è stato interrogato dal gip Luigi Dainotti. Nonostante le accuse gravi, Dhifaui ha cercato di addossare la colpa alla vittima durante un’ora di interrogatorio.
Le immagini di sorveglianza di via Udine, tuttavia, contraddicono la sua versione dei fatti. Di conseguenza, il gip ha accolto la richiesta del pm di detenzione in carcere per l’indagato.
Reazioni dalla comunità e misure di sicurezza
L’episodio ha causato un’ondata di preoccupazione e indignazione tra i residenti di Trieste, sollevando interrogativi sulla sicurezza, soprattutto in prossimità delle strutture di accoglienza per migranti.
A seguito di questo evento, sono in discussione eventuali misure di sicurezza aggiuntive, incluse una maggiore sorveglianza e potenziamento dei sistemi di video sorveglianza.
La narrazione della vittima e le sue condizioni
La giovane venezuelana è stata visitata in ospedale, dove sono stati riscontrati segni di graffi, in particolare sul petto.
La vittima, ancora sotto shock, ha descritto minuziosamente l’evento: dall’essere seguita in strada senza rendersene conto a causa della musica che ascoltava con le cuffiette, fino al terribile incontro in ascensore.
Mentre le indagini sono ancora in corso, l’incidente rappresenta un campanello d’allarme sulla sicurezza urbana e pone interrogativi pressanti sull’efficacia delle misure di protezione per i cittadini più vulnerabili.
La città di Trieste aspetta con preoccupazione aggiornamenti e soluzioni concrete per prevenire futuri atti di violenza e garantire un ambiente sicuro per tutti.