Il festival della montagna Carniarmonie chiude in bellezza la sua trentaduesima edizione. Anche quest’anno, ormai una tradizione, ha registrato il tutto esaurito in quasi tutti i trentasei concerti in cartellone. Un ampio ventaglio di proposte, dalla musica antica e classica, al jazz, alla word music e alla contemporanea, la kermesse musicale ha ospitato artisti internazionali ed eccellenze regionali: solisti, ensembles, insiemi corali ed orchestrali, dando ragione del grande seguito per una manifestazione che è il fiore all’occhiello delle proposte culturali e turistiche in Friuli Venezia Giulia. Gli ultimi due appuntamenti, nel primo fine settimana del mese di settembre, chiuderanno un’estate musicale difficile dimenticare.
Sabato 2 settembre alle ore 20.30 nella chiesa di San Giorgio Martire a Preone, Carniarmonie valorizza un trio di giovani interpreti cresciuti nella scuola di alto perfezionamento per la musica da camera della docente Federica Repini presso la Fondazione Luigi Bon. È il Trio composto dal clarinettista Federico Martinello, dal violoncellista Pierluigi Rojatti e dalla pianista Elisabetta Chiarato. Tre talenti che si stanno facendo apprezzare con diversi concerti in Italia e che proporranno un programma che unisce il noto Ludwig van Beethoven, il poco conosciuto Robert Kahn, oscurato dal nazismo perché ebreo, ed il nostro celebre artigiano della musica da film Nino Rota. Del primo verrà eseguito il “Trio in si bemolle maggiore op. 11” del 1798, formale ma altrettanto speciale per gli indizi anticipatori del Romanticismo, del secondo il “Trio in sol minore op. 45”, brano poco conosciuto ma certamente degno di un attento ascolto per la grande espressività e la fantasia melodica, del terzo infine il “Trio” composto per questo organico nel 1973 di Rota, piccolo capolavoro dove traspare tutta l’invettiva cameristica del maestro italiano.
Domenica 3 settembre alle ore 20.30 nella chiesa di Santo Stefano di Piano d’Arta, gran finale della trentaduesima edizione di Carniarmonie. L’ensemble in residenza dalla Repubblica Ceca Apollon Quartet, che si è fatto amare dal pubblico del festival nei precedenti concerti alla Pieve di Zuglio e nella chiesa di Santa Giuliana di Fresis di Enemonzo, sarà insieme al clarinettista Claudio Mansutti in un concerto dal titolo “Cech music”. Di Antonin Dvořák verrà eseguito il “Quartetto per archi n. 12 in fa maggiore op. 96” noto anche come l’”Americano”, scritto durante la sua residenza negli Usa quando fu chiamato a dirigere il Conservatorio di New York, composizione straordinaria dove sono mescolati ad arte elementi del folklore boemo con quelli del “Nuovo mondo”. A seguire verrà eseguito il quintetto per archi e clarinetto in la maggiore K. 581 “Stadler” di Wolfgang Amadeus Mozart, pietra miliare del repertorio clarinettistico e capolavoro della letteratura cameristica del genio di Salisburgo. Due grandi opere di due grandi autori che mettono insieme diverse culture a Carniarmonie, una rassegna in grado di far dialogare i popoli grazie a gemellaggi di pace attraverso la musica.
Tutte le informazioni su www.carniarmonie.it e sulle pagine social del festival.
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