TAGLIO DI PO (ROVIGO) – Il recente sabotaggio dell’autovelox a Mazzorno Destro riaccende il dibattito sulla sicurezza e sulle proteste stradali nel Polesine. Gli episodi si moltiplicano, mettendo in luce una tensione crescente tra i cittadini e le autorità locali.
L’autovelox abbattuto
Il dispositivo, situato lungo la strada provinciale 46 “Via Parco Delta del Po”, aveva come compito quello di monitorare la velocità dei veicoli, contribuendo alla sicurezza stradale della zona. Tuttavia, nella notte tra il 5 e il 6 agosto, malintenzionati hanno sabotato l’impianto, provocando la caduta di uno dei due pali che sostenevano l’apparecchio: è stato segato.
Una serie di episodi
Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Negli ultimi mesi, apparecchiature simili sono state abbattute a Bosaro e Giacciano con Baruchella. Questa sequenza di vandalismi solleva una serie di interrogativi sulle possibili motivazioni dietro questi atti e sulla necessità di adottare misure più severe per garantire la sicurezza delle infrastrutture stradali.
La reazione delle autorità
La condanna è stata immediata. L’assessore Claudia Bovolenta, incaricata della sicurezza sul territorio, ha espresso la sua netta disapprovazione per l’accaduto. Bovolenta sottolinea come, sebbene sia comprensibile la frustrazione per le sanzioni stradali, agire in modo vandalico non è mai la soluzione. Secondo l’assessore, le proteste dovrebbero essere espresse in modo civile e nelle sedi appropriate.
Prossimi passi
L’attenzione ora si concentra sulle possibili misure che le autorità potrebbero adottare per prevenire ulteriori atti di vandalismo in futuro e garantire la sicurezza dei cittadini e delle strade del Polesine.
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